Alla ricerca di un film per la serata, mi sono imbattuta in questo Youth in Revolt, di cui non avevo mai sentito parlare perchè, pur essendo del 2009 e vantando un cast più che interessante e una trama inconsueta, non è mai stato rilasciato in Italia.
Mi sono fatta attirare dalla presenza, come attore protagonista, di Michael Cera, il cui nome in cartellone è ormai indice di qualcosa di inconsueto e veramente gustoso (basterebbe Scott Pilgrim vs The World per dire tutto, ma dove vogliamo mettere Juno? E Nick & Norah?). Oltre a lui, il grande Steve Buscemi, Justin Long (è stata una piacevole sorpresa, nel senso che ho una specie di passioncella per lui fin da "Zack & Miri make a porno" e "La verità è che non gli piaci abbastanza". L'ho visto recentemente in "Amore a mille miglia", commedia romantica carina e piuttosto standard, ma con dei punti molto divertenti), Zach Galifianakis ("Una notte da Leoni") e Ray Liotta (come per Steve Buscemi, non credo ci sia bisogno di dire chi è -"Quei bravi ragazzi vi dice qualcosa?"- Ma voglio ricordare lo stesso la sua parte in "L'uomo dei sogni", un film meraviglioso che non rivedo da troppi anni ormai. Devo rimediare. E se non l'avete mai visto, rimediate anche voi, è un ordine!).
Comunque, mi aspettavo tutto sommato una commedia romantico-adolescenziale in chiave moderna, invece mi sono ritrovata a guardare una deliziosa commedia romantico-adolescenziale tutta incartata in un pacchetto retrò, a partire dai dialoghi (in alcuni punti la scelta delle parole è così inusuale e raffinata da causare una fitta di nostalgia per i bei vecchi tempi -in tutto il mondo, non ci sono adolescenti che parlano così), per arrivare agli abiti, alle automobili, all'atmosfera. Il film è ambientato adesso, ai nostri giorni, ma l'ombra degli anni 50 aleggia per tutto il tempo. O magari sono pazza, e questa impressione l'ha data solo a me. Tutto è possibile.
Ad ogni modo, il film è la storia di Nick, giovane sfigato (tò, Michael Cera che interpreta un Nerd, chi poteva immaginarlo?) aspirante scrittore, con la passione per i classici della letteratura e per la musica di Frank Sinatra. Non il tipico sedicenne, quindi, e forse anche per questo irrimediabilmente vergine e con zero speranza di modificare questa condizione. I suoi genitori sono divorziati, sono dei totali falliti e lo trattano come se fosse un piccolo fastidio da sopportare. Nick Twisp è un adolescente molto tranquillo. Non beve, non fuma, non si droga, non fa mai nulla di male.
A causa di una controversia tra il compagno di sua madre e un gruppetto di marinai molto scontenti, Nick è costretto a trasferirsi per qualche tempo in un trailer park. Qui conosce Sheeni Saunders, una ragazza fuori dall'ordinario innamorata della Francia, per la quale perde completamente la testa.
Nick e Sheeni iniziano una storia d'amore, ma di colpo il compagno della madre, Jerry, deve tornare alla loro vecchia casa, così Nick è costretto a ripartire. Promette a Sheeni di tornare, ma nel frattempo si sente minacciato dall'incombere della scomoda presenza di Trent, l'ex ragazzo-perfetto (alto, biondo, atletico, poeta a tempo perso) di Sheeni.
Nick studia quindi un piano perfetto per poter tornare dalla sua Sheeni: deve combinare qualche casino, così sua madre lo caccerà di casa e lui dovrà andare a vivere con suo padre, che nel frattempo si è trasferito nella città di Sheeni.
Ma Nick è troppo un bravo ragazzo per riuscire in questa impresa. Per questo, si crea un alter ego, Francois Dillinger (come John Dillinger, il famoso criminale rapinatore di banche americano. Ne approfitto per menzionare a casaccio i Dillinger Escape Plan, e lamentarmi di non essere mai riuscita a vederli dal vivo. Non c'entra nulla, lo so bene), un bad boy dal look alla Belmondo che lo condurrà su una cattiva, cattivissima (e davvero divertente) strada.
A parte l'alter ego di Nick, altri personaggi spassosi sono il fratello di Sheeni, con la sua grande passione per le droghe e la sua generosità nel condividerle con chi gli sta attorno, e il vicino di casa di Nick, Mr. Ferguson.
Mi sono fatta attirare dalla presenza, come attore protagonista, di Michael Cera, il cui nome in cartellone è ormai indice di qualcosa di inconsueto e veramente gustoso (basterebbe Scott Pilgrim vs The World per dire tutto, ma dove vogliamo mettere Juno? E Nick & Norah?). Oltre a lui, il grande Steve Buscemi, Justin Long (è stata una piacevole sorpresa, nel senso che ho una specie di passioncella per lui fin da "Zack & Miri make a porno" e "La verità è che non gli piaci abbastanza". L'ho visto recentemente in "Amore a mille miglia", commedia romantica carina e piuttosto standard, ma con dei punti molto divertenti), Zach Galifianakis ("Una notte da Leoni") e Ray Liotta (come per Steve Buscemi, non credo ci sia bisogno di dire chi è -"Quei bravi ragazzi vi dice qualcosa?"- Ma voglio ricordare lo stesso la sua parte in "L'uomo dei sogni", un film meraviglioso che non rivedo da troppi anni ormai. Devo rimediare. E se non l'avete mai visto, rimediate anche voi, è un ordine!).
Comunque, mi aspettavo tutto sommato una commedia romantico-adolescenziale in chiave moderna, invece mi sono ritrovata a guardare una deliziosa commedia romantico-adolescenziale tutta incartata in un pacchetto retrò, a partire dai dialoghi (in alcuni punti la scelta delle parole è così inusuale e raffinata da causare una fitta di nostalgia per i bei vecchi tempi -in tutto il mondo, non ci sono adolescenti che parlano così), per arrivare agli abiti, alle automobili, all'atmosfera. Il film è ambientato adesso, ai nostri giorni, ma l'ombra degli anni 50 aleggia per tutto il tempo. O magari sono pazza, e questa impressione l'ha data solo a me. Tutto è possibile.
Ad ogni modo, il film è la storia di Nick, giovane sfigato (tò, Michael Cera che interpreta un Nerd, chi poteva immaginarlo?) aspirante scrittore, con la passione per i classici della letteratura e per la musica di Frank Sinatra. Non il tipico sedicenne, quindi, e forse anche per questo irrimediabilmente vergine e con zero speranza di modificare questa condizione. I suoi genitori sono divorziati, sono dei totali falliti e lo trattano come se fosse un piccolo fastidio da sopportare. Nick Twisp è un adolescente molto tranquillo. Non beve, non fuma, non si droga, non fa mai nulla di male.
A causa di una controversia tra il compagno di sua madre e un gruppetto di marinai molto scontenti, Nick è costretto a trasferirsi per qualche tempo in un trailer park. Qui conosce Sheeni Saunders, una ragazza fuori dall'ordinario innamorata della Francia, per la quale perde completamente la testa.
Nick e Sheeni iniziano una storia d'amore, ma di colpo il compagno della madre, Jerry, deve tornare alla loro vecchia casa, così Nick è costretto a ripartire. Promette a Sheeni di tornare, ma nel frattempo si sente minacciato dall'incombere della scomoda presenza di Trent, l'ex ragazzo-perfetto (alto, biondo, atletico, poeta a tempo perso) di Sheeni.
Nick studia quindi un piano perfetto per poter tornare dalla sua Sheeni: deve combinare qualche casino, così sua madre lo caccerà di casa e lui dovrà andare a vivere con suo padre, che nel frattempo si è trasferito nella città di Sheeni.
Ma Nick è troppo un bravo ragazzo per riuscire in questa impresa. Per questo, si crea un alter ego, Francois Dillinger (come John Dillinger, il famoso criminale rapinatore di banche americano. Ne approfitto per menzionare a casaccio i Dillinger Escape Plan, e lamentarmi di non essere mai riuscita a vederli dal vivo. Non c'entra nulla, lo so bene), un bad boy dal look alla Belmondo che lo condurrà su una cattiva, cattivissima (e davvero divertente) strada.
A parte l'alter ego di Nick, altri personaggi spassosi sono il fratello di Sheeni, con la sua grande passione per le droghe e la sua generosità nel condividerle con chi gli sta attorno, e il vicino di casa di Nick, Mr. Ferguson.
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