Ogni Cosa è Illuminata, di Jonathan Safran Foer




"Ho riflettuto molto sulla nostra rigida ricerca, mi ha dimostrato come ogni cosa sia illuminata dalla luce del passato… dall'interno guarda l'esterno, come dici tu alla rovescia… in questo modo io sarò sempre lungo il fianco della tua vita e tu sarai sempre lungo il fianco della mia vita."



"E' straordinario pensare che il secolo sia cominciato con il libro straordinario di uno scrittore straordinario come questo" dice Fernanda Pivano sulla quarta di copertina. Un libro straordinario di uno scrittore straordinario, non posso che convenire con lei. 

Sicuramente uno dei più belli, significativi, emozionanti che abbia letto in tutta la vita. 

Foer gioca con le parole, è un vero maestro nel farlo. Racconta usando tre stili diversi, diventando tre diversi narratori: Jonathan Foer, l'Eroe, che scrive un libro in cui racconta il tempo che fu, il tempo della sua bis-bis-bis-bis bisnonna e poi quello dei suoi eredi; Alex, il giovane ucraino suo coetaneo che parla male la sua lingua, e racconta se stesso e la sua famiglia nelle sue lettere a Jonathan; e poi di nuovo Alex, che scrive parti di racconto, capitoli della ricerca della verità su Trachim e Augustine da inviare a Jonathan per il libro che sta scrivendo. E dei personaggi bellissimi e forti, ai quali è impossibile affezionarsi: Sasha, che si presenta come un truzzo ignorante e perdigiorno, e invece poi nello scorrere del libro si rivela per la grande persona che è; il nonno Alex, e i fantasmi di dolore e colpa che lo perseguitano; Augustine che non è Augustine, e perfino il Piccolo Igor, che non vediamo mai direttamente ma che ci ispira protezione grazie all'amore profondo di Alex. Jonathan, che è in viaggio per scoprire la sua storia, e rimane comunque il personaggio più in ombra di tutti quanti. E poi tutti gli altri: Brod, la bella e intelligente e sfortunata bis-bis-bis etc. E tutti gli abitanti di Trachim. E perfino Sammy Davis Junior Junior, la cagna puzzolente e mezza matta.
Tutti dovrebbero leggere questo libro. Tutti quanti. 



E' difficile scegliere delle citazioni, ci sarebbero pagine e pagine da riportare, è un libro intriso di poesia, di riflessioni, di vita.

"Tutto è quello che è perché tutto è stato quello che è stato."

"E questo è vivere vicino a una cascata, Safran. Ogni vedova si sveglia ogni mattina, forse dopo anni di un lutto puro e inossidabile, per rendersi conto di aver trascorso una bella nottata di sonno, e di poter far colazione, e di non sentire il fanstasma del marito ininterrottamente, ma solo a tratti. Al suo dolore subentra un'utile tristezza. Ogni genitore che ha perso un figlio troverà il modo di tornare a ridere. Il timbro si sbiadisce. La lama si smussa. Il dolore si affievolisce. Ogni amore è scolpito nella perdita."

"Si addormentava con il cuore ai piedi del letto, come un animale domestico che non faceva parte di lui."

"La sua vita era una lotta pressante e disperata per giustificare la sua vita."

"La vita di Brod fu una lenta assimilazione del fatto che la vita non era fatta per lei."

"Gli confessò che avrebbe voluto che ci fosse un altro comandamento, uno in più inciso nelle tavole della Legge: Non cambierai."

"Il ricordo avrebbe dovuto riempire il tempo, ma rendeva il tempo un buco da riempire." 

"Io non so cosa fare, Jonathan, e desidero che mi dica cosa tu pensi che sia la cosa giusta. So che non è necessario che ci sia una cosa sola giusta. Potrebbero esserci due cose giuste. Potrebbero non esistere cose giuste." 

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