Ritagli di tempo


Un caffè, il tavolino di un bar, qualche decina di minuti liberi prima del lavoro, un pò di tranquillità. Basta davvero poco per prendere in mano carta e penna e buttare giù qualche riga.

In teoria.

In pratica, di solito il bar in questione è zeppo di bambini urlanti, manager rampanti che ciarlano al cellulare, crocchi di impiegate che spettegolano sulla minigonna della nuova arrivata. Il caffè bisogna berselo appoggiati al bancone del bar, e se per miracolo si trova invece un tavolino libero, di sicuro ormai l'ispirazione se n'è andata a farsi un giro. Ma tanto il problema non si pone, perchè il tempo scarseggia e bisogna già correre al lavoro.

Stamattina invece non è andata così. Stamattina sono arrivata al bar con mezzora di anticipo rispetto all'inizio del turno. Era tardi per cui non c'erano altri avventori. Ho avuto immediatamente il mio caffè americano bollente, mi sono accomodata al tavolino vicino alla finestra, e nel giro di un paio di minuti avevo già trovato l'ispirazione necessaria per riprendere in mano il racconto che ormai giaceva dimenticato da più di due settimane nella mia borsa.

Certo, in mezzora non ho scritto granchè, è naturale. Però mi sono sbloccata, e questo è il punto chiave. Ora trascriverò sul pc quanto prodotto, e così se tutto va bene entro stasera un paio di pagine spero di averle buttate giù. Da qualcosa bisogna pur cominciare...

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