I Peccati di Peyton Place di Grace Metalious



"Se ogni uomo (...) smettesse di accusare e di odiare gli altri per i propri fallimenti e per i propri errori, al mondo non esisterebbe più il male, dalla guerra alla maldicenza."


Non so cosa mi aspettassi esattamente prima di cominciare a leggere questo libro, ma di certo non pensavo di esserne letteralmente rapita fin dai primi capitoli. Da una casalinga americana nata nel 1924, non mi aspettavo di certo un tale vivido linguaggio, e descrizioni così moderne. E a quanto pare non se lo aspettavano nemmeno i suoi contemporanei, incuriositi e scandalizzati dalle scene di sesso e dai peccati di provincia così chiaramente raccontati nel romanzo della Metalious.
Il libro fece scandalo, e diventò in breve il primo vero best-seller internazionale. Mi posso facilmente immaginare le signore che lo condannavano pubblicamente ma poi lo leggevano di nascosto,
signore bene così chiaramente descritte dalla penna caustica di Grace Metalious (un assaggio di come può verosimilmente essere stata la reazione del pubblico al suo libro, lo possiamo leggere nel seguito dello stesso, dal titolo Ritorno a Peyton Place). Così come posso facilmente immaginare il pubblico maschile, intrigato dal linguaggio sporco, che fantasticava sul portarsi a letto quella che di certo, nella loro mente, doveva essere una donnaccia: per scrivere certe cose, non poteva essere altrimenti.

Ma Grace Metalious non era una donnaccia: era una casalinga di provincia, sposata ad un preside. Magari commetteva anche lei i suoi piccoli peccatucci, ma non è per le sconcezze che ha scritto il suo libro. Certo, il linguaggio colorito e molto popolare l'avrà agevolata nell'ottenere il successo (successo che non ha saputo gestire molto bene e che probabilmente ha contribuito ad ucciderla quand'era ancora giovane, a soli 7 anni dalla pubblicazione di questo suo primo romanzo), ma la Metalious ha il grande merito di aver saputo svelare al mondo la vita di un piccolo paesino di provincia, come ce ne sono tanti altri. Un paesino in cui i segreti sono tali solo per i forestieri, in cui l'ipocrisia regna sovrana e finge che delitti quali stupro, incesto, omicidio, pazzia, suicidio siano cose che avvengono solo nelle grandi e anonime città e non tra i bravi e rispettabili cittadini di una cittadina di 3000 anime in cui tutti si conoscono per nome e in cui tutto rimane pressocché immutabile di anno in anno.

Ho trovato molto di Stephen King nel libro della Metalious, anche se piuttosto dovrei dire che trovo molto della Metalious nei libri di King. Sia lo stile di scrittura, che il linguaggio, che l'analisi della vita, segreta e non, dei vari cittadini sono molto simili nei due autori, per non parlare poi dell'ambientazione (Peyton Place è ispirata a due cittadine del New Hampshire, e il New Hampshire confina con l'amatissimo kinghiano Maine). Leggere Le notti di Salem è come leggere un Peyton Place invaso dai vampiri (e questa, in effetti, era l'intenzione di King).
Io sono una grande fan di Stephen King fin da quando avevo 14 anni, ho letto tutta la sua immensa produzione letteraria (leggerei anche la sua lista della spesa, se potessi, e sono certa che la troverei più che coinvolgente) e lo considero uno dei più grandi ed influenti autori contemporanei (so che i cosiddetti intellettuali storceranno il naso o lanceranno via il computer nel leggere questo, ma non me ne importa un accidente. Ne sono convinta e sono pronta a sostenerlo ferocemente), e leggendo questo I peccati di Peyton Place ho potuto comprendere meglio cosa l'ha formato come autore, cosa ha influenzato il suo modo di scrivere. Questo ha dato un valore aggiunto, per me, a questo romanzo, e inoltre ha subito posto Grace Metalious tra gli autori che hanno per me un significato speciale.

Ho molto apprezzato la caratterizzazione dei vari principali del romanzo, dall'integerrimo Dottor Swain che si trova a dover fare una scelta ardua tra la sua onestà e il bisogno di proteggere un'innocente, al vecchio e scorbutico Clayton Frazier e il suo gruppo di vecchi, immancabili nel quadro di un ambiente come quello del piccolo paese, al tormentato reverendo Francis Joseph Fitzgerald (un probabile omaggio della Metalious ad un autore che amava molto - anche in questo personaggio troviamo un tema che verrà spesso ripreso da King, l'ipocrisia della religione negli scontri tra cattolici e protestanti), al tuttofare alcolizzato Kenny Stearns (di nuovo, estremamente kinghiana la scena dei deliri nella cantina, il che conferma una volta di più quanto deve la scrittura di King alla piccola comunità di Peyton Place. Favolosa la scena del delirio alcolico in chiesa, quando tutti i fedeli lo scambiano per un profeta e lo eleggono a nuovo ministro), allo schifoso Lucas Cross e al tirannico Leslie Harrington (diversi nella loro cattiveria, ma entrambi detestabili). I personaggi migliori sono certamente i fratelli Cross e Tom Makris, mentre Allison MacKenzie, che è quella che si può meglio identificare con la Metalious, non è un personaggio poi così piacevole, anzi, devo dire che mi è stata antipatica per buona parte del romanzo, e forse la sto rivalutando un poco di più nel seguito, il che mi ha portato a farmi qualche domanda su quale opinione di sé avesse la stessa Metalious, questione che spero di approfondire nella lettura delle sue altre opere.

Sono stata infatti molto felice di trovare, per puro caso, gli altri tre suoi romanzi (Ritorno a Peyton Place, La camicia bianca e Senza paradiso) al banchetto del book crossing. So che dovrei leggerli e poi rimetterli a disposizione di qualcun altro, ma così non sarà: quei libri hanno trovato la loro casa, perchè ora che sono orgogliosamente in possesso dell'intera produzione di Grace Metalious, da tempo fuori catalogo, non sono disposta a separarmene. Forse la Metalious ha voluto farmi dono dei suoi libri dall'aldilà, e non riufiuterò un così bel regalo, grazie!
Ora sono immersa nella lettura di Ritorno a Peyton Place, per ora molto diverso dal primo, ma ugualmente interessante (soprattutto perchè ritengo che, come sostiene Allison all'interno del romanzo, uno scrittore deve scrivere quello che conosce, e Grace Metalious descrive in un modo molto interessante e cinico la scalata al successo del primo romanzo della sua protagonista, il che mi fa pensare ci sia molto di autobiografico nel suo racconto... ma magari ne parlerò nella recensione che farò di questo sequel), appena riesco ho intenzione di procurarmi l'adattamento cinematografico, che sono certa di aver visto da piccola, ma purtroppo non ricordo assolutamente.

Ancora una volta, ringrazio Gilmore Girls e la lista de I libri di Rory Gilmore (vedere questo post in proposito) per avermi fatto scoprire così tante chicche letterarie alle quali, nella mia immensa ignoranza, non avevo mai rivolto attenzione prima d'ora. 

"L'Estate indiana è come una donna: morbida, calda, appassionata, ma incostante. Viene e se ne va, come e quando le pare e nessuno sa se verrà davvero né per quanto  tempo resterà. Nel New England settentrionale l'Estate indiana ritarda per un poco l'avanzare dell'inverno e porta con sé l'ultimo tepore dell'anno. E' una stagione che non esiste e che vive fino al sopravvenire dell'inverno, con la sua corte di ghiaccio, di alberi spogli, di brina. I vecchi, ai quali i rigidi venti hanno succhiato la giovinezza, sanno che l'Estate indiana è un inganno e che la si deve accogliere con sospetto e cinismo. Ma i giovani l'aspettano con ansia, scrutano il grigio cielo d'autunno, alla ricerca di un segno che ne annunci l'arrivo. E a volte i vecchi, pur conoscendo la verità, aspettano insieme coi giovani, gli stanchi occhi invernali rivolti al cielo e cercano le prime tracce dell'ingannevole dolcezza.
Ai primi d'ottobre di quell'anno, l'Estate indiana arrivò in una città chiamata Peyton Place."

"Allison cominciò a scrivere la sera stessa. Si chiuse in camera da letto, prese un quaderno di carta rigata e scrisse. Quando ebbe finito, rimase a guardare il foglio a lungo. Non riusciva a trovare altro da dire. Provava un nuovo rispetto per Edgar Allan Poe e per chiunque fosse riuscito a scrivere
Forse non è poi tanto facile diventare scrittori, pensò. Forse dovrò lavorare molto.
Prese la matita e disegnò un grosso X sulle parole che aveva scritto.
Voltò la pagina. Il foglio bianco la guardava. Allison si morsicò l'unghia del pollice sinistro.
Non posso scrivere della signorina Hester perchè non la conosco. Dovrò scrivere una storia su qualcuno che conosco.
Non lo sapeva, ma aveva compiuto il primo passo della sua carriera."

"I venti invernali non soffiano a folate nel New England settentrionale. Sono creature vive che soffiano senza posa, un respiro gelido come la morte."

"Quando la guardava, Tom pensava alla potente tendenza distruttiva dell'umanità che porta l'uomo a dolorosi estremi, purché l'immagine che ha dato di se stesso al mondo non cambi.
Tom, fin da ragazzo, si era reso conto come esistevano due tipi di persone: quelli che per difendersi hanno bisogno di creare una corazza protettiva, noiosa e pesante e quelli che non se ne preoccupano. Quelli del primo tipo, vivevano nel costante terrore che nelle loro corazze si formasse una crepa che mostrasse le debolezze nascoste, e quelli del secondo tipo venivano schiacciati o si rafforzavano. Dopo aver molto pensato, Tom era riuscito a semplificare; certa gente può camminare senza scarpe e i piedi si rafforzano e incalliscono, mentre altri non possono arrischiare un passo a piedi nudi, senza incontrare cocci di bottiglia. Ma alla maggioranza, pensava con un sorriso Tom, come Leslie Harrington, Fitzgerald e Connie MacKenzie, non sarebbe mai venuto in mente di levarsi le scarpe."

"Datemi un bambino fino ai sette anni, pensava Tom, e sarà mio per sempre. Quando lo dicono i fascisti, sono delinquenti e corruttori, ma quando lo dice la Chiesa, si tratta di mettere i bambini sulla buona strada."

"Lo avevano espulso per infingardaggine e insubordinazione" (non potevo evitare di citare, data la presenza di questa parola fantastica, infingardaggine, che non ho mai sentito prima)

 "Avete mai notato qual è la donna che se la prede di più con la ragazza giovane e bella che pensa ai fatti suoi e si diverte? E' sempre una donna troppo vecchia, troppo grassa e brutta per poter fare lo stesso. E quando qualcuno esce dai binari, chi è che urla allo scandalo con più violenza? Colui che ha sempre desiderato fare la stessa cosa, ma non ha mai avuto il coraggio."

"Tom, qual è la differenza tra scrivere o leggere di qualcosa e viverlo?"
"E' più facile leggere o scrivere che non vivere. Credo  che la differenza sia tutta qui."
Allison si appoggiò contro il muro di pietre grige che circondava il castello di Samuel Peyton. "La vera differenza, per me, è sempre stata che leggere o scrivere è meno doloroso."

"Sentite", disse Tom, "dovrebbe essere una scena grandiosa. Tu, Allison, dovresti scoppiare in lacrime gridando 'Mamma!'. E tu, Connie, dovresti sorridere tra le lacrime e dire, con voce tremula: 'Figlia mia!'. Poi dovreste cadere l'una tra le braccia dell'altra, scosse da singhiozzi. Musica di violini e dissolvenza. Dio, ma guarda con che razza di pesci freddi sono andato a impegolarmi!"
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