I Sublimi Segreti delle Ya-Ya Sisters, di Rebecca Wells




 "Se Dio si nasconde nei dettagli, forse anche noi facciamo altrettanto."



Su Anobii (QUI la mia libreria) ho dato 4 stelle al libro della Wells, ma non con troppa convinzione. Diciamo che ho dato 4 stelle alla storia, non al libro.
Le Ya-Ya, e Vivi Abbott in particolare, sono la parte bella del libro, i ricordi del passato. Il presente, Sidda e i suoi rimuginamenti invece sono la parte lagnosa del romanzo, la parte eccessivamente lunga, melensa, pesante, piena di descrizioni sentimentali del paesaggio, invocazioni alla Madonna, pensieri che dovrebbero essere poetici ma sono solo noiosi. Fosse dipeso da me, avrei asciugato questo romanzo di un centinaio di pagine, ma può essere che il mio giudizio sia stato condizionato negativamente dal mio stato di salute
(influenza e febbre alta), che mi ha messo di un umore poco tollerante.

Se ripercorro adesso con la mente la storia, ho chiare immagini delle quattro giovani Ya-Ya che si fanno buttare fuori dalla gara di somiglianza con Shirley Temple, o di quando in tre, un po' più grandi, partecipano al grande e meraviglioso evento della prima di Via col Vento. Mi è chiara anche in mente la fotografia delle quattro giovani nude che fanno il bagno sotto la luce della luna, il che significa che Miz Wells sa descrivere una situazione in modo efficace, e il racconto del periodo infernale trascorso dalla giovane Vivi nel collegio/prigione cattolico in cui viene rinchiusa da sua madre è davvero appassionante (forse la parte che più mi ha catturato in tutto il romanzo, così come mi ha toccato molto la storia di Jack e Genevieve. La reazione di Vivi alla notizia, quando è sicura che suo fratello la stia prendendo in giro, è assolutamente reale, lo so per esperienza). Ma mentre questi racconti sono vibranti di energia e riescono a catturare il lettore, quello che riempie le pagine tra un ricordo e l'altro (anzi, tra un sublime segreto e l'altro) è monotono, ripetitivo, stufoso.

Un'altra cosa che mi ha dato noia è stata la quantità di volte in cui una o più donne è nuda. Ogni due pagine c'è qualcuno che si denuda (sempre in modo molto naturale, non per fare zozzerie o per dare scandalo, sempre molto "Nuda, camminò scalza sul pavimento di larghe doghe di cipresso per scendere in giardino, nella notte calda e umida della Louisiana" e variazioni sul tema. Non ho niente contro la nudità, e ho capito che per la Wells rappresenta una forma di integrazione con la natura, l'universo, l'essenza (o qualcosa del genere), ma all'ottantesima volta che qualcuna si spoglia diventa un po' esagerato. Non perchè sia imbarazzante, ma perchè perde di freschezza, sa di stantio. La stessa cosa l'ho provata un po' con le preghiere e le invocazioni. Già non ho particolare simpatia per queste cose nei libri (io sono una persona spirituale ma non religiosa, per cui se compro un libro non religioso mi aspetto di non trovare seimila invocazioni alla Madonna ben dettagliate), ma la lunghezza e la ripetitività di queste parti la trovo proprio fuori luogo, anche se il romanzo è ambientato in Louisiana e so che il sud è (o comunque era) particolarmente religioso e questo mi ha fatto essere molto più tollerante.

Il finale non mi è piaciuto, l'ho trovato troppo melenso e frettoloso, ma insomma ci può stare.
Devo direi comunque che ero stata molto tratta in inganno dalle recensioni lette in prima e quarta di copertina: il Washington Post lo definisce "un romanzo divertentissimo e insieme commovente sui complessi legami tra madre e figlia", stessa cosa il Columbus Dispatch, che mi dice "Riderete e piangerete. Ma soprattutto riderete." Con commenti del genere, mi aspettavo un mix tra le dinamiche alla Gilmore Girls e le atmosfere narrative di Fannie Flagg, magari con un pizzico di sorellanza in stile Ann Brashares (invece ho letto che molti hanno paragonato le Ya-Ya a delle pre-Carrie Bradshaw & Co. Non sono d'accordo con questa lettura, ma posso capire perchè si possa avere questa impressione, data la quantità smodata di alcol, sigarette, tempo libero e soldi scialacquata dalle Ya-Ya). Ma a quanto pare, io, il Post e il Dispatch non abbiamo la stessa idea di divertimento. Ecco, la Flagg sì che invece ha questa capacità di farti (molto) divertire, e insieme di farti (molto) commuovere. Finora ho letto solo Pomodori verdi fritti alla fermata di Whistle Stop (ma recupererò anche gli altri, è che dovrei avere 97 ore al giorno e tre cloni telepaticamente connessi per leggere tutto quello che vorrei), romanzo che ho amato da morire e sulle cui pagine ho riso e pianto (ne parlo in questo post), mentre il libro della Wells mi ha trasmesso emozioni poco profonde per quanto, appunto, la storia in sè mi sia piaciuta.

"Perdono è il nome che ascquista l'amore fra coloro che amano male. La triste verità è che tutti noi amiamo male." dice Henri Nouwen nella citazione scelta per aprire il romanzo, e di questo in sostanza parla il libro della Wells: persone che commettono o subiscono errori nei rapporti con i loro amati (siano genitori, figli, amanti), e il perdono di questi errori. Perchè senza perdono non ci può essere crescita, cambiamento, sblocco emotivo.

Di sicuro lo consiglio a chi ha avuto (o ha) rapporti difficili con la propria madre, ma anche a chi ama leggere storie di donne e di amicizia. Preparatevi però ad una scrittura un po' troppo sentimentale.

Dal romanzo è stato tratto nel 2002 un film con Sandra Bullock, Ashley Judd e Maggie Smith che pare sia ben fatto, lo guarderò appena possibile perchè sono curiosa di vedere le quattro Ya-Ya in azione.




"Questa è una regola ferrea delle Ya-Ya: ci si deve guardare negli occhi, quando si fanno tintinnare i bicchieri in un brindisi. Altrimenti il rito sarebbe privo di significato, sarebbe tutta scena. E se c'è qualcosa che le Ya-Ya non sono, è proprio questo."

"Come sarebbe a dire, che non sai 'come si fa ad amare'? Pensi forse che ci sia qualcuno di noi che sa farlo? Credi che qualcuno potrebbe mai combinare qualcosa, se dovese aspettare di imparare ad amare? Credi che si metterebbero al mondo figi, si cucinerebbero pasti, si pianterebbero raccolti, si scriverebbero libri o Dio sa cos'altro? Pensi che la gente si alzerebbe dal letto al mattino, se aspettasse di imparare ad amare? (...) Dio sa come si ama. Noi altri siamo solo bravi attori."

"La vita è breve, ma larga."



"Fuma, bevi e non pensare."

"Non ho dubbi sul fatto che, pur con tutti i problemi che avevano, la mamma amasse mio padre, a modo suo, e che mio padre, a modo suo, amasse lei. È solo che il modo in cui li vedevo amarsi mi terrorizzava."

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