Ritorno a Peyton Place, di Grace Metalious




"Da bambina, pensavate di non essere bella. Eravate quella strana, che non si adattava a nessun gruppo e detestava tutti quelli che vi si adattavano e, senza neanche rendervene conto, avete incominciato a pensare, più o meno, lo farò vedere io a tutti, e così è stato."


Il seguito de I peccati di Peyton Place (di cui parlo in questo post) è estremamente diverso dal best seller che ha reso celebre Grace Metalious nel mondo (dopo averlo scandalizzato). È diverso sia il modo di scrivere, che il linguaggio, che il tipo di storia.
Se il primo romanzo raccontava la vita, pubblica e privata, di diversi abitanti di una piccola città, qui la Metalious si concentra su Allison MacKenzie, che verosimilmente è il suo alter ego letterario. Allison scrive un romanzo, dal titolo
Il castello di Samuel, che (proprio come I peccati di Peyton Place) racconta la vita dei cittadini di una piccola città del New England, e gli abitanti di Peyton Place non hanno difficoltà a riconoscersi tra le pagine e a scandalizzarsi di conseguenza.

Ritorno a Peyton Place, in sostanza, parla dell'incontro tra Allison e il successo, e tutto ciò che ne consegue. Il modo che ha la ragazza di vivere la fama è ambivalente: da una parte, si gode il lusso e le attenzioni, dall'altra, le critiche negative la feriscono, e la sensazione di aver rinunciato alla scrittura come arte a favore del successo di per se stesso la affligge. 

Ho trovato tutta questa parte del romanzo molto interessante, perché la stessa Grace Metalious non ha gestito granché bene tutta la fama derivata dalla pubblicazione del suo primo libro. Da casalinga disperata si è presto ritrovata sulla bocca di tutti, in positivo e in negativo, e nel giro di pochi anni è morta per le conseguenze dell'alcolismo. Leggendo tra le righe di questo sequel, si può avere un assaggio di quel mondo sopra le righe che, forse, l'ha spinta giù per questa china. Un mondo che da una parte l'ha adorata e resa ricca, dall'altra l'ha infangata e condannata, e che forse non l'ha capita fino in fondo, limitandosi a considerare il suo romanzo solo per il contenuto semi-pornografico e non per il chiaro manifesto di denuncia sociale qual è in realtà, una lente di ingrandimento che mette a nudo l'ipocrita vita di provincia (ed essendo io nata e cresciuta in un paese anche più piccolo di Peyton Place, posso testimoniare che le cose stanno ancora così, anche nel ventunesimo secolo, anche in Italia. La provincia piccola, bigotta solo in apparenza, maldicente e chiusa ai forestieri probabilmente è uguale in tutto il mondo e in tutti i tempi).

Tornando al libro, Ritorno a Peyton Place parla dunque del successo di Allison, ma anche della sua vita amorosa, di nuovi amici e nuovi amanti. Oltre alla sua storia (e di conseguenza, alla storia di Connie e Mike - al quale, nella mia edizione di Longanesi, la stessa della foto qui sopra, è stato cambiato il cognome da Makris a Rossi, che non è decisamente greco...- una coppia stupenda che ho adorato), proseguono anche le storie dei Cross (Selena e Joey), di Leslie Harrington e dei Carter (la terribile Roberta, Harmon, Ted e la sua nuova moglie, Jennifer). Ma la maggior parte del libro è dedicata ad Allison ed al suo vissuto, le altre storie sono toccate piuttosto rapidamente. E anche il sesso è presente, sempre molto piccante, ma ho avuto la sensazione che abbia inserito alcune scene e descrizioni più per rispettare delle aspettative del pubblico che non per reale impulso narrativo, perché se le sconcezze nel primo libro si inserivano con naturalezza all'interno delle varie scene, in questo secondo mi hanno dato un'impressione più forzata e ripetitiva, e non aggiungono nulla al romanzo in sé.

Ora sono un po' dispiaciuta di dover dire addio ai miei amici di Peyton Place, mi sono affezionata un po' a tutti ed è sempre triste abbandonare un mondo dove abbiamo abitato per molte ore di piacevole lettura...
 
Domani dovrebbe arrivarmi il DVD del film, non ho potuto resistere. Spero non si discosti troppo dal clima del romanzo, e che i personaggi "vivi" mi piacciano.



"Così arrivò l'inverno, il secondo anno dopo il ritorno a Peyton Place di Allison McKenzie. Erano le quattro di un pomeriggio di novembre e Allison, in piedi davanti alla finestra della sua camera, vide i primi fiocchi di neve.
Forse sarà domani, pensava, forse domani Brad telefonerà per dirmi, l'ho venduto, Allison, l'ho venduto: ho venduto il tuo romanzo. Lo pubblicheranno a primavera."

"Per Selena Cross fu un'estate di una dolcezza così incredibile che ogni istante era quasi sofferenza. Provava dolore perché non poteva aggrapparsi a ogni secondo che passava, perché aveva permesso alle ore, e poi all'intera giornata, di andarsene."

"A Peyton Place non abbiamo fiducia negli alberghi. Attraggono i turisti."

"Certa gente sembra convinta che esista una determinata quantità di successo in circolazione e che se i loro amici ne ottengono una parte, ne rimanga un po' meno per loro."

"Probabilmente ero affetta dalla malattia dello scrittore. Gli altri, la chiamano arroganza. Si lavora sempre da soli e si finisce per pensare di essere gli unici individui al mondo dotati di capacità creative. E quel che è ancora peggio, di non aver bisogno di nessuno."
"Soltanto i falliti non sono fieri del loro lavoro."


Share |

Nessun commento: