Gli Elio e le Storie Tese commemorano lo scherzo dei Muse a Quelli che il calcio...

I grandissimi Elii oggi si sono esibiti a Quelli che il calcio... a parti invertite. Christian Meyer, il batterista, si è improvvisato cantante (in playback, ovviamente), indossando una maglietta dei Muse e una parrucca.
Non ho avuto occasione di vedere il "dopo", come ha reagito la Ventura, ma da quanto ho letto ha detto qualcosa del tipo "E' inutile, a voi vi riconosco" e poi ha glissato (magari si è finalmente resa conto della figura? Chissà...). Dato che è successo un'ora fa, forse più tardi troverò il video comprensivo dell'intervista, al momento ecco l'esibizione:



Muse live @ Futurshow Station: bilancio del concerto. In attesa di Torino


Allora, non so bene da dove cominciare. Dall'inizio? Ok, è un'opzione che posso valutare.
Uhm... intanto, avevamo i posti prenotati (Tribuna Est, settore E, fila 2, posti dal 20 al 24), per cui non era assolutamente necessario arrivare in anticipo rispetto all'apertura dei cancelli. Per questo motivo, io e la Vale siamo arrivati al Futurshow a mezzogiorno ^____^
Non siamo state in coda, però. Ce ne siamo andate in giro per il carrefour, siamo state all'Ikea, abbiamo sostato ore sul ponte che collega il Futurshow al Carrefour a guardare tutti i mille membri dello staff che trafficavano con le attrezzature (sono arrivati 9 camion + 5 tourbus... erano allucinati anche gli addetti) e ad ascoltare il sound check che arrivava a fasi alterne. Che meraviglia!
Comunque, alle 18:30 hanno aperto i cancelli, e siamo andate a cercare i nostri posti. Ora, eravamo sul secondo (terzo? insomma il più alto di tutti) anello, dalla parte opposta del palazzetto rispetto al palco. Bellissimo per avere una visione d'insieme del palco (e, a quanto ho scoperto poi, anche per sentire bene, cazzarola), ma essendo la prima volta che vedevo i Muse dal vivo, dopo 8 anni di ascolto in solitudine, la cosa non mi soddisfava affatto. Volevo essere un pochino più partecipe, dare almeno un'occhiata da vicino ai 3 ragazzuoli, e magari non essere talmente lontana da ritrovarmi da sola a cantare e saltare (saltare? Da quanto ho scoperto, quelli in tribuna sono rimasti seduti tutto il tempo, fino all'encore. Se rimango seduta ad un concerto, mi sa che schiatto a metà causa adrenalina compressa -.-).
Quindi, ho preso la Vale e, abbandonati i rispettivi martiri ai posti prenotati, ci siamo attraversate tutte le tribune fino ad arrivare di fianco al palco, e lì ci siamo imbucate nell'angolo laterale destro (destro guardando il palco da di fronte).
Intanto, sul palco gli scozzesi Biffy Clyro stavano aprendo le danze. Non posso dire se mi sono piaciuti o no. Tra il salto al merch per accattare la magliettina (cercando di non uccidere le bimbeminkia che avevo davanti. Il dialogo che mi stava facendo caricare il lanciafiamme per eliminarle dal pianeta è stato MinkiaFighetta1"blablabla mi piacerebbe sapere come si chiama il bassista" -Christopher Wolstenholme, ndr- MinkiaFighetta2 "Aspetta, mi sembra che si chiami Owen" -Owen? Echicazzè? Al limite Howard, il batterista- MinkiaFighetta1, con espressione tipo NeSoAPacchi "Nooo, mi sa che Owen è il chitarrista" O_______O AAARRGGHHHH!!! Considerando che sapevano benissimo che il cantante è Matthew Bellamy, come hanno tenuto a specificare prima di commentare che "è un bel pò pessimista, eh, però...", e che hanno detto che li ascoltano da un anno, mi potete spiegare di quale maledettissimo chitarrista stiamo mai parlando??? Cioè, oltre a Morgan Nicholls che copre la parte "tastieristica" ai live, ora i Muse hanno pure un chitarrista fantasma di nome Owen? Certo che non ha proprio più voglia di fare un cazzo Matthew... santa pace...), lo spostarmi avanti e indietro tra posto prenotato e posto bazza, la fotta da "manca poco" e l'acustica pessima del punto in cui ci trovavamo, non sono riuscita a farmi un'opinione su questo gruppo, purtroppo. Mi sono sembrati validi, ma magari riuscirò a farmi un'idea più precisa a Torino. Vabbè.
Alle 20 hanno finito, e poi sono saliti cinquanta mila omarini sul palco (alcuni si sono issati fino al soffitto con le funi) e hanno smontato tutta la strumentazione che era servita per il gruppo di apertura.



Dalla foto forse non si vede bene, ma tutte le sagome che ci sono sul palco sono omarini che trafficano per smontare tutto. Alla fine, sul palco rimangono solo le 3 strutture alte fino al soffitto coperte di tela stampata che si vedono nella foto. Niente strumenti, niente di niente.
Poi si spengono le luci e inizia il delirio.
I tre catafalchi sono 3 enormi parallelepipedi che si illuminano dall'interno, proiettando sulla tela immagini di uomini stilizzati che salgono delle scale, mentre l'intro -We are the Universe- cresce. Una cosa emozionante da morire, davvero non ho parole per descriverlo. Guardate il video che ho fatto, perchè ragazzi, di certo è la più bella apertura che abbia mai visto dal vivo. Ad un certo punto, gli omarini si sono bloccati, e hanno iniziato a cadere verso terra. Dal pubblico (me compresa) è partito un boato enorme che ha fatto tremare il palazzetto. Poi i teli sono caduti e a metà dei parallelepipedi stavano loro, Matt, Dom e Chris, che hanno subito fatto esaltare le 14.000 persone presenti con Uprising.





Nota negativa: io Uprising praticamente non l'ho quasi sentita. A parte il tizio che mi stava di fianco che cantava fortissimo e stonatissimo, evabbè (anch'io cantavo fortissimo, pazienza), ma l'acustica dove stavamo noi era già abbastanza merdosa, poi forse dovevano ancora regolare bene i suoni, o forse c'era molto casino generale, ma non si sentiva nulla. Ma poco importa. Matt ha mostrato di essere ancora un idiota nel profondo, presentandosi sul palco con giacchetta e occhiali tamarri, e lucetta laser verde che faceva schizzare sul pubblico, facendoci schiantare dal ridere. Devo dire che l'ho trovato particolarmente in forma ieri sera, sarà l'Italia che lo mette di buon umore, ma ha fatto ogni genere di piroetta, passettino, mossetta e cazzi vari. E pure Dom è stato GRANDIOSO!!! Da dove eravamo noi, lo vedevamo perfettamente, e ci ha dato come una bestia. Abbiamo visto la sua maglietta e i suoi capelli diventare via via sempre più fradici, non si è davvero risparmiato, uno spettacolo! Purtroppo la qualità audio non era tale da permettermi di apprezzare per bene il basso in tutte le canzoni, ma in quei pezzi in cui sono riuscita a distinguerlo, Chris è stato assolutamente perfetto. E Matt!!! Non una sbavatura, non un errore, una voce meravigliosa, degli acuti pazzeschi, per rimanere sul discorso "cantante" e non entrare nel dettaglio chitarra + pianoforte, perchè altrimenti non ho parole per esprimere la mia ammirazione. E' una macchina, non sbaglia niente, e fa tutti i pezzi uguali o addirittura meglio che da studio. Pazzesco. Lo sapevo bene, ma ogni volta rimango sempre basita.
Comunque, poi è partita Resistance (e loro sempre sui parallelepipedi, cosa per me stupenda perchè li avevo ad altezza occhi!), bellissima, e poi siamo impazziti tutti per New Born. Grande nota negativa: siccome sta ancora sul parallelepipedo quando attacca New Born, Matt non fa più l'inizio al piano e il passaggio in diretta piano/chitarra che è una cosa pazzesca. E' un pò meno emozionante, però la fanno egregiamente, per cui niente da dire.
Intanto sono scesi a livello palco (e ci vedevamo perfettamente, non potevo chiedere di meglio), ed è partita Map of the Problematique. Bellissima, adoro la batteria di questo pezzo... e il coro del parterre da brividi. Un pò meno il tipo vicino a me, non so se già in questo pezzo l'ho minacciato di morte, ma nel caso non mi mancava molto. Se non è stato con Map, sarà stato con la successiva, Supermassive Black Hole. Qui, Matt ha iniziato a scaldarsi davvero. Un falsetto perfetto, e ha chiuso il pezzo suonando il Kaoss Pad con la lingua XD

In un crescendo di emozioni, è partita MK Ultra e sono impazzita. Ci speravo tanto che la facessero, è una delle mie preferite in assoluto di The Resistance. Bellissima, bellissima, bellissima, non ho parole. Peccato per l'audio di merda, perchè l'hanno fatta stupendamente! Dio, che voce!!!!!! (ok, riguardando ora il video ho notato che è qui che minaccio il tizio, lo stavo odiando profondamente perchè me la stava rovinando).
Poi un tuffo al cuore con l'intelude di Absolution, e di nuovo follia pura con Hysteria (sempre da panico, sempre carica a mille, sempre stupenda).
Poi Nishe (ok, la usano come intro, ma non è che ne hanno fatto un pezzettino micro, nono. Temevo molto meno, invece ne hanno fatto un minuto buono. Insomma, vista la loro reticenza a fare le b sides live, tocca accontentarsi, purtroppo), e poi di nuovo sui parallelepipedi, con Matt al pianoforte per United States of Eurasia. Dal vivo è da brividi, allucinante davvero, non pensavo. Che meraviglia.

Finita Eurasia, Matt ha detto che la canzone che stavano per fare era dal loro primo album, e sono impazzita: Cave!!! Ok, sapevo che così mi potevo scordare Unintended, ma Cave è una canzone che amo moltissimo, e fatta al pianoforte è tutta da gustare. Certo, è snaturata, ma prendendola come una canzone "diversa" da quella originale, è bellissima. D'altronde, quando quell'uomo è al pianoforte fa venire le lacrime, quindi  va benissimo ^_^

Poi sono scesi di nuovo a livello palco, ed è partita Guiding Light. Ora, io personalmente la considero una canzone inutile, di solito la skippo sempre sul cd, però live pensavo peggio. Intanto, bella batteria, davvero, e bel basso. Niente di esaltante, ma ti rimbomba dentro come un battito.
Un momento di quiete. Certo, farla seguire da Undisclosed Desires e Starlight ha rischiato di causare il linciaggio da parte dei puristi, grazie a Dio in mezzo c'è stato il drum & bass Jam  (conosciuto anche come Helsinki Jam, o come Osaka Jam) su piattaforma rotante, uno spettacolo per occhi e orecchie, Dom carico come una molla, favoloso. Purtroppo non l'ho ripreso, perchè mi si stava esaurendo la memory card, e volevo tenermela buona per altre cose. Ho trovato però un video perfetto su YouTube, eccolo:



Come già detto, poi è stata la volta di Undisclosed Desires (che volete? L'ho perfino cantata. Non è che adesso mi piaccia, neanche per sogno, ma live si sopporta, e poi Matt è un cretino XD. E gli effetti erano belli parecchio, con tutte le lucette verdi sul pubblico) e di Starlight. Come sempre, Starlight molto coreografica, il pubblico partecipe da morire, Matt una voce pazzesca.
Poi è partita Plug in Baby ed è un miracolo che non si siano crepate le pareti del palazzetto. Un boato allucinante, la gente esaltatissima. Matt? Come invitarlo a nozze. Ha addirittura smesso di cantare per far cantare il pubblico, incitandolo con un braccio. Ecco il video (YouTube me l'ha compresso un casino, purtroppo):







E poi, visto che ancora non ci era partito un embolo dall'esaltazione, Matt è venuto sul balconcino di fronte a noi a fare Time is Running Out. Un delirio!!! Ce l'avevamo a due metri di distanza, che figata assurda!!! Il nostro angolo era carico ai livelli, Matt se n'è accorto (nel video si capisce quando succede, perchè non si vede più nulla :P) e ci siamo meritati un sorriso :PPP
Ecco il video, si vede benissimo (non si sente altrettanto bene, ma c'aggiafà, la mia macchina fa quello che può, e per me ha fatto pure troppo):





E poi devono aver deciso di tentare il tutto per tutto per mandarmi all'ospedale in preda ad un crisi isterica, perchè è toccato a Unnatural Selection, che dal vivo è semplicemente UNA BOMBA!!! Altro che versione da cd (che già mi piaceva da morire), dal vivo è puro EARgasm.
Poi hanno salutato tutti e sono scesi nel buio del backstage. Ovviamente non ci ha creduto nessuno, così un paio di minuti dopo sono tornati per l'Encore, e sono tornati alla grande con niente cacca di meno che la Exogenesis parte I (Overture), che hanno fatto sui parallelepipedi. Emozionante da morire, da lacrime agli occhi. Che meraviglia. Peccato che la mia memory se ne sia andata allegramente a puttane, così ho potuto riprendere solo un minuto di questa perla, e poi il resto lo cercherò sul tubo.

Dopo questo momento di pura beatitudine, carica ai livelli con Stockholm Syndrome (dal vivo è sempre fantastica), e poi meraviglioso l'intro di Man with a Harmonica di Morricone (DA BRIVIDI!!! DA BRIVIDI!!!) e chiusura da far venir giù i muri con Knights of Cydonia, eseguita superbamente e carichissima, di certo uno degli highlights della serata!
Come video al momento ho trovato solo questo, è un pò incasinato però si sente bene  e si vede abbastanza. E rende un pò il clima ^^






Poi è finito davvero. Ultimo saluto ai tre, che sono scesi nel backstage rivolti dalla nostra parte, per cui hanno smanacciato e sorriso nella nostra direzione, e poi fuori a smaltire l'adrenalina.
La scaletta (la foto non è mia, purtroppo):




Che dire... non vedo l'ora che arrivi il 4 di dicembre per la data di Torino, se non fosse per quello sarei in piena depressione post-concerto :P Veramente eccezionali. Impeccabili. Un consiglio spassionato: se non li avete mai visti dal vivo, acchiappate l'occasione e andate a San Siro l'8 di giugno. Chissà poi quando mai torneranno di nuovo. E poi, girano voci che gli stadi estivi li faranno con l'orchestra. Nel caso, è assolutamente imperdibile, che siate fan o no. Fidatevi, è uno spettacolo mozzafiato.
L'unica sfiga della mia posizione, è che non ho potuto ammirare il palco nel suo complesso, che da quel poco che ho visto in alcuni video che ho trovato, era straordinario e grandioso.
Il servizio (orrendo) che hanno fatto oggi alle 13:00 sul TG2 ne dà l'idea. Lo potete vedere QUI QUI invece il servizio che è andato in onda su Rai3. Del concerto dicono ancora meno, ma ci hanno fatto scappare due domande a Dom...

Nel giro di qualche giorno dovrei riuscire a caricare tutto su YouTube, poi aggiornerò il post con i video canzone per canzone.

Tornata (ma solo con il corpo)

Sto crollando quindi sarò telegrafica, domani carico i video. Comunque: da panico!!! Concerto praticamente sul palco, vedevo perfino i rivoli di sudore dietro al collo di Dom! FANTASTICO!!! 

Loro assolutamente perfetti, palco con le piattaforme mobili (bello!!!), pubblico ottimo, stracoinvolto che cantava tutte le canzoni (addirittura Matt ha lasciato cantare un pezzo di Plug in Baby alla folla, incitandola. Ha pure "suonato" il Kaoss Pad  con la lingua alla fine di Supermassive Black Hole =D ). Due ore di spettacolo e non si sono fermati un attimo. Peccato l'acustica un pò di merda del palazzetto, quella davvero è stata una pecca non indifferente...


Non vedo l'ora che arrivi il 4 di dicembre!!!

Meno di 24 ore

Ormai ci siamo, cinque mesi sono volati e adesso mancano meno di 24 ore. Mentre ascolto New Born, la mia New Born, che per me ha così tanti significati, mi sembra ancora impossibile pensare che domani finalmente me la godrò dal vivo e finalmente li vedrò, dopo anni di attesa.
Per domani devo ancora preparare tutto (tanto per cambiare), mi ci metterò più tardi.
Un saluto a tutti quelli che non possono venire, e ci si rivede domenica sera ^___^



Waiting for Muse - The Countdown: -1

Avevo promesso che alla fine del countdown avrei postato la mia "dreaming setlist", ed eccola qui, quindi (vi chiederete a chi interessa. Bè, una persona di mia conoscenza me l'ha chiesta un mese e mezzo, e io ci tengo ad accontentarla XD).
Non è assolutamente esaustiva, non include tutte le mie canzoni preferite nè tantomeno tutte quelle che vorrei sentire dal vivo. Mi sono limitata a 20 + 3, per renderla un minimo credibile - anche se già molto "oltre" quello che fanno di solito (ovvio che sogno una scaletta di 40 canzoni, ma è improbabile che avvenga MAI, come dire... :P) Ma se mi facessero questa scaletta, uscirei strisciando dal palazzetto (naturalmente so già che scaletta faranno, quindi niente illusioni). Non è in ordine di "senso", l'ordine è assolutamente casuale (a parte l'Exogenesis, che per me va all'inizio per forza, e Megalomania, che va alla fine per forza. E Take a bow, la perfetta chiusura di un concerto)


Exogenesis III
Nature_1
Fury
Unintended
Showbiz
Muscle Museum
Spiral Static
MK Ultra
Citizen Erased
Bliss
New Born
Dead Star
Resistance
Unnatural Selection
Map of the Problematique
Assassin (grand omega bosses edit)
Hyper Chondriac Music
Ruled by Secrecy
Butterflies & Hurricanes
Megalomania


Encore:
Stockholm Syndrome
Space dementia
Take a bow

Waiting for Muse - The Countdown: -3


Sto in pieno down mentale, troppe cose tutte insieme, troppe emozioni, troppi "waiting for"... sto per esplodere *___*
In conclusione: POST UNDER CONSTRUCTION!!!


WEMBLEY!!!!!!!!!! Un sogno che diventa realtà!!!!!!


Dopo una settimana che me lo tengo dentro, aspettando di avere la conferma prima di esaltarmi, ora lo posso dire:


HO I BIGLIETTI PER WEMBLEY!!! 
L'11 SETTEMBRE 2010 SARO' A LONDRA A VEDERE I MUSE!!!!

Ok, forse non sembrerà chissà che notizia, ma:

a) sono mesi che ho una fottutissima voglia di tornare a Londra
b) non ho mai fatto un concerto all'estero, e desideravo tanto farne uno veramente da urlo
c) da quando l'anno scorso ho comprato il DVD di H.A.R.R.P., con il live dei Muse a Wembley del 2007, ho sbavato incommensurabilmente desiderando di essere anch'io tra la folla che ha potuto assistere ad uno spettacolo così... spettacolare :P

Quindi ora mi capirete se vi dico che sto letteralmente impazzendo di gioia ^_^ (un pò meno di quanto mi piacerebbe, visto che i biglietti verranno spediti solo a fine agosto, e io li vorrei stringere in mano per crederci di più... vabbè, dettagli, mi farò bastare la mail di conferma dell'acquisto).

Obbligatorio questo video:





In settembre in mezzo a quella bolgia ci sarò anch'ioooooooooooooooo

Waiting for Muse - The Countdown: -5

POST UNDER CONSTRUCTION (in attesa del mio ritorno a casa)
Ieri sera concerto STUPENDO!!! E mi sono portata a casa gli autografi di tutti i 30 Seconds to Mars :P

Waiting for Muse - The Countdown: -6

PRINCESS IN TRASFERTA, POST UNDER CONSTRUCTION

In partenza per il concerto dei 30 Seconds to Mars a Milano. Come sempre, aggiornerò (prima o poi)
Ciao a chi passa di qua ^^

Waiting for Muse - The Countdown: -7

Post under construction, che lo dico a fare? Ehhh... (sono le 4 del mattino, ho appena finito di recuperare i post relativi a Hyper Music e Plug in baby, ho la mente deserta :P)

*___*

Fino al 20 non dico niente e me ne sto zitta, però inizio a sperare...

Waiting for Muse - The Countdown: -8

POST UNDER CONSTRUCTION

Oggi ho recuperato il -18... ce la farò mai a finirli tutti??? @_@

Intanto, un post piccolino piccolino dedicato ai premi:




(Bello questo montaggio, manca il 2009 - 2 premi vinti finora, però bello)

QUI un elenco completo delle nomination ricevute e dei premi vinti. Ad oggi, siamo a 25 premi vinti (e 62 nomination).

i today's referrers mi fanno sempre morire dal ridere

Ma chi è che, arrivando sul mio blog, ha digitato su Google la ricerca

"voglio sapere di quanti film è la serie saw l enigmista"???

XD un pò dettagliata come domanda, mi pare...

Waiting for Muse - The Countdown: -9

Siamo arrivati al count a cifra unica. E io devo ancora recuperare 1000 post arretrati (tanto per cambiare, oserei dire). Vabbè vabbè, sono fiduciosa, ce la farò U_U
Intanto, hanno mandato comunicazione di servizio: concerto anticipato di mezzora... chissà che gli cambia, mezzora prima o dopo, bah... tanto sarò lì anni prima, quindi i miei programmi non cambiano ^^

Buone nuove arrivano dalle altre date del tour: ieri sera Matt ha ripreso la buona e sana vecchia abitudine di fracassare la chitarra dentro la batteria, con somma gioia di Dom (spero che non abbia distrutto la Glitterati... mi piace tanto...)... e poi e poi... e poi finalmente hanno fatto MK Ultra, cazzo!!! Finalmente l'hanno capito *_* (anche se l'hanno abbassata di un tono... vabbè, meglio di niente...). Gioiamo tutti insieme e speriamo la mantengano in scaletta (però non al posto di Unintended, daiiiii... cheppalle... non c'è più niente in scaletta da Showbiz ç__ç )

Waiting for Muse - The Countdown: -10

Siamo a meno 10 *__* quasi non ci credo, è una vita che ho i biglietti (dal 25 giugno, per la precisione) e essere a tiro non mi sembra vero *__*
Anche se stavo riguardando i posti che sono riuscita ad accaparrarmi. (non ho più riguardato niente da giugno... c'era troppo tempo in mezzo).. cioè, sono davvero dei posti di merda, lontanissimi... sob... d'altronde, andandoci in 4 era impossibile trovare posti decenti vicini... vabbè, ci si accontenta, poi se tornano nel 2010 necessito parterre e transenna U_U
Vabbè, vabbè, parliamo d'altro (beh, in un certo senso :P).

Oggi posto una vecchissima intervista del 2002 (da Tutto Musica), dato che parlavo del suo contenuto qualche giorno fa con la Vale. Visto che mi è capitata sotto gli occhi, ne approfitto:



MATT HA UN SEGRETO. PROPRIO COME IN UNA DELLE CANZONI CHE STANNO FACENDO DEI MUSE UNO DEI GRUPPI PIU’ FAMOSI DEL MONDO.
Probabilmente non è a caso che il testo di Muscle Museum, brano che li ha fatti conoscere al grande pubblico ai tempi del loro primo album, Showbiz (e oggi riproposto in una devastante versione dal vivo in Hullabaloo), suonasse così intenso e misterioso. C’è qualcosa di diverso da tutte le altre in questa band. Qualcosa che a tratti contrasta con la loro affabilità. Qualcosa di difficile da afferrare. Tanto che neppure il sole di oggi, che luccica bianco e inesorabile nel cielo senza nuvole, sembra riuscire a illuminare il lato oscuro di Matthew Bellamy. Forse è come una maledizione. Una di quelle cose a cui non ci si può sottrarre perché è scritta nel destino. Una di quelle cose che capita poche volte nella storia. Uno cosa fatta di potenza arcana, come un tempo accadde per un altro gruppo che aveva fulminato al cuore i giovani di tutto il mondo: un gruppo chiamato Nirvana. La band di Kurt Cobain aveva quella cosa. Indefinibile. Ma che se avessi potuto darle un nome, avresti detto solo che profumava di spirito adolescente (proprio come diceva la canzone) e che aveva una forza da farti attorcigliare le viscere. Una forza che non era mai più tornata sulla scena della musica. Fino ad ora, forse. Fino a che non sono arrivati i Muse. Con le loro chitarre laceranti. Con le loro armonie barocche. Con le loro armonie tenebrose e oblique. La parola per descrivere tutto questo è una sola: MAGIA. E nel caso dei Muse ha un doppio significato, come scopriremo più tardi.
Questo caldo è incredibile, sembra una condanna. Ma è sempre così, qui in Italia?”, bisbiglia Matt al vento, stringendosi nelle spalle mentre con la mano spegne una risata nervosa. Al suo fianco camminano l’esuberante Dominic Howard e il sempre più riservato e taciturno Chris Wolstenholme. Non dicono nulla, intenti a guardarsi intorno, spaesati, da dietro gli occhiali scuri. Ci sono soltanto poche centinaia di metri che dividono i camerini, dotati di aria condizionata, dai box dove è stato allestito il set fotografico. Eppure l’asfalto dell’Autodromo di Imola, dove potentissime macchine corrono a folli velocità, sembra massa viva, capace di inghiottirti quando meno te lo aspetti. Matt non è abituato a lamentarsi, anche se di recente, dopo aver trascorso un intero fine settimana a farsi l’esame di coscienza con l’aiuto di qualche funghetto magico, si è reso conto di aver come perso gran parte della sua personalità, quasi non possedesse più nulla, vuoto “Quasi come se non avessi una coscienza e non fossi più un essere umano” spiega, con sfuggente noncuranza, come se fosse una cosa da nulla.
Ho iniziato a recriminare su ogni cosa, qualsiasi stupida cosa”, continua, finalmente al riparo all’ombra della tettoia del box. Ogni tanto, all’improvviso, lo vedi che ti lancia un’occhiata fulminea, come per saggiare le tue reazioni.
Nel buio del locale, intanto, sembra divertirsi ad ascoltare le istruzioni per il funzionamento di una pistola colorata che, munita di due eliche, riempie l’aria di bolle di sapone: un’idea del nostro fotografo in omaggio al titolo del nuovo album.
A Matt e agli altri l’idea sembra piacere subito. Una seduta fotografica è un momento complesso: la creatività di chi fa le foto si incontra con quella dei musicisti e non sempre c’è intesa. È sempre una lotta psicologica che lascia un po’ di tensione nell’aria, che non si scioglie fino all’ultimo scatto.
In piedi contro il telone bianco, Matt proietta una tenue sagoma sul soffitto che assomiglia allo scheletro di un albero morto. Ma questa volta, sotto ai vestiti neri, le sue vene non sono macchiate di blu, come un tempo.
“Mi divertivo a seguire il percorso delle mie vene con un pennarello. A scuola mi annoiavo, e allora passavo il tempo a dipingermi la pelle di nascosto, sotto il banco. Mi ha sempre affascinato il modo in cui siamo fatti, l’anatomia del corpo umano, pensare a ciò che se ne sta appena sotto la cute”, aveva raccontato qualche mese fa, la prima volta che ci eravamo incontrati. Quello che sta sotto: ecco uno dei misteri da sciogliere.
L’anatomia del corpo umano, fatta di carne e sangue, che convive con l’invisibilità delle emozioni: elementi opposti. Proprio come la grazia e l’inquietudine che si dibattono nelle canzoni dei Muse.


LE CHITARRE URLANTI DI PANDEMONIA

A Teignmouth, un piccolo paese nel Devonshire, che di certo non aveva le potenzialità per preparare i ragazzi a costruirsi una vita di buoni propositi, Matthew Bellamy decise che ce l’avrebbe fatta. Come molti altri suoni coetanei che studiavano al Community College, appena compiuti i tredici anni mise in piedi un gruppo rock per dare sfogo alla sua vitalità di adolescente e illudersi, per un attimo, di essere il nuovo Kurt Cobain.
Quella era la tipica cittadina dove ti annoi perché non c’è nulla da fare”, ricorda Matt seguito da un cenno di approvazione di Dominic, intento a far ondeggiare la testa dall’alto verso il basso, “dove i ragazzi non vedono l’ora di essere indipendenti e di andarsene il più lontano possibile. D’altronde, io stesso sono sempre stato stuzzicato dall’idea di fare tanti soldi, in modo facile e veloce. Per questo motivo, c’era molto fermento. Ogni giorno nasceva un gruppo diverso. C’era persino una strana leggenda secondo cui tutta quell’energia era arrivata come una musa, discesa dal cielo: è da lì che abbiamo preso il nostro nome. Eppure, in un posto così, era anche molto facile perdersi. La criminalità tra i giovani era forte e, davvero, per molti la musica era stata più di una salvezza. Sarei potuto finire male, perché prima o poi ti capita di entrare in certi loschi giri”, ricorda Matt con un ghigno a metà strada tra il compiaciuto e l’imbarazzato “Come tanti altri sono cresciuto cibandomi di tv e tecnologia. Ricordo che a scuola c’erano due ragazze che si divertivano a tagliarsi con delle lamette, e io mi chiedevo e domandavo a loro: Ma perché fate questo? Avevo circa quindici anni e loro erano persone davvero strane. Ancora adesso non ho una risposta precisa a quella domanda, anche se sono quasi sicuro che si facessero del male per imitare certi loro idoli.”
Matt, Dominic e Chris si incontrano quasi per caso. I loro genitori, senza motivazioni degne di nota, si trasferirono nel Devon da città molto diverse e lontane come Cambridge, Manchester e la pacifica, verde regione dello Yorkshire. Marilyn, la madre di Matt, incontrò il suo futuro marito appena arrivò, da Belfast, in Gran Bretagna. George era un conducente di taxi con la passione per la chitarra. Negli Anni 60 aveva militato nei Tornadoes, un gruppo che aveva avuto il merito di piazzare un singolo, Telstar, al primo posto della classifica statunitense. Marilyn, dal canto suo, passava le giornate a sistemare la casa e a badare ai figlioletti, Matt e Paul. Ma c’era anche qualcosa di strano, di diverso da quello che succede in una famiglia qualunque: occasionalmente, con l’arrivo delle amiche, la signora Bellamy si dedicava a coltivare i suoi poteri di medium, invocando le anime dei morti con l’aiuto della tavola Ouija.
Anche se la musica è sempre stata una forte presenza in casa Bellamy, Matt non toccò seriamente un pianoforte fino a quando si iscrisse a scuola. “La prima canzone che imparai a suonare è stata la sigla di Dallas, il telefilm”, racconta Matt con le dita infilate tra i capelli neri e lucidi. “Quando avevo circa tre anni, mio fratello Paul si divertiva a farmi roteare in aria. Poi, mi metteva davanti alla televisione, avvicinava il pianoforte e mi lasciava giocare coi tasti, ma con un dito solo. Mi mostrava ai suoi amici come se fossi un trofeo, sghignazzando sul fatto che ero più simile a una macchina che a un bambino perché riuscivo a riprodurre subito tutte le musiche che sentivo”. Così, quando nel 1998 Matt e compagni firmarono per la Maverick, l’etichetta discografica voluta da Madonna che distribuisce i loro dischi negli Stati Uniti, nessuno ne rimase poi così colpito: sembrava scritto nel destino. Nel momento in cui la chitarra urlante di Matthew cominciò a straziare le melodie delle canzoni da lui stesso composte, la gente che ascoltava iniziò a capire di aver davanti qualcosa di nuovo ed unico: ascoltare i Muse era come essere al centro di un tornado. O magari, in un regno fatato, quello di Pandemonia, dove si scatenavano improvvisamente le forze della natura, le chitarre ti sollevavano con la forza del vento per portarti via lontano, lontano in un mondo dove bellezza e tristezza erano due facce della stessa medaglia.
Oggi dopo Showbiz, Origin of Symmetry e un doppio disco contenente un’impressionante esibizione dal vivo e materiale raro, al quale è abbinato anche un dvd, Hullabaloo, i Muse sembrano destinati a conquistare il mondo intero, quello reale. Un risultato che sarà raggiunto, come conclude Matt a denti stretti, “Solo quando riusciremo a vendere dieci milioni di copie. Allora, dopo che mi saro' costruito un fisico alla Ricky Martin, ritroverò Madonna ai miei piedi, insieme a tre o quattro altre sue amichette, intenta a farmi un pompino


ANGELI DALL' INFERNO

Da lontano Matthew, sul palco, sembra una creatura di un altro mondo.
Le punte acuminate della sua pettinatura lo fanno assomigliare a uno dei supplizianti del film Hellraiser: Angeli dell’Inferno. Creature che possono portare insieme la pace e il dolore. Così come la tenebra luminosa di Darkshines o di Micro Cuts, ora ti accarezza e subito dopo ti colpisce col freddo di una lama tagliente.
Nel camerino, la pelle già bianca di Matthew Bellamy appare ancora più spettrale. Seduto tra il batterista Dominic Howard e il bassista Chris Wolstenholme, relegato nell’angolo più distante della stanza, Matt fa scricchiolare, con movimenti convulsi, la poltroncina di vimini. Nervoso,
ossuto e indecifrabile, è l’unico a togliersi gli occhiali da sole e scoprire gli occhi piccoli e infossati, che per un attimo mandano strani bagliori riflessi, illuminati dai neon azzurrognoli.
Starò un po’ qui in Italia, mi piace”, dice subito Matt, curiosamente disposto a fare una confessione non richiesta. “Sto con una ragazza adesso e la raggiungerò a Milano. Devo conoscere la sua famiglia. Sono un po’ agitato” Dominic e Chris abbozzano un sorriso, maliziosi, mimando per un attimo la scena dell’incontro di due delicati e innamorati fidanzatini. Un atteggiamento che sembra agli antipodi rispetto alle immagini contenute nel dvd di Hullabaloo, che raccontano la vita del gruppo durante il lungo tour che, in pochi mesi, li ha portati a toccare Paesi tanto differenti come il Giappone e la Russia.
Sicuramente nel documentario si riesce a comprendere molto bene qual è lo spirito dei Muse, attualmente. Per me un disco dal vivo è la vera essenza del gruppo. E’ il modo di sentire la verità, la realtà che sta dentro a un musicista. In giro abbiamo vissuto moltissime cose. Una volta a San Pietroburgo dovevamo suonare in un club, ma effettivamente si trattava di una bisca, ricavata sotto terra, dove la gente si faceva di ogni droga e trattava di affari che avevano tutta l’aria di essere poco puliti. Abbiamo avuto un po’ di paura, pensavamo di finire ammazzati da qualcuno. Era uno di quei posti con lo spioncino alla porta, proprio come nei film”.
Matt sistema la cravatta di pelle e stoffa nera trafitta da alcuni spilloni che un ammiratore gli ha donato. I suoi capelli appuntiti, piantati in testa come lunghi chiodi sulla faccia dei Cernobiti di Hellraiser, si muovono in un fremito. “Quando ascolto la musica classica riesco a percepire le sensazioni della persona che ha composto quell’opera, come se ci avesse gettato dentro la sua anima. Questo sentimento di piacere che ricevo è quasi un’estasi, mi fa comprendere qualcosa dell’immortalità. Credo che le persone continuino a vivere attraverso le influenze che hanno avuto sugli altri esseri umani”.
Come se improvvisamente si fosse ricordato di qualcosa di orribile, Matt si fa cupo, dimenticandosi degli scherzi e affrettando i movimenti. “Forse c’è qualcosa di nascosto nel mio inconscio. Molti particolari del mio aspetto fisico, del modo in cui mi muovo, probabilmente arrivano dai recessi della mia mente. Ma non so dare una spiegazione, come non riesco a descrivere con le parole ciò che provo quando comincio a suonare. E’ qualcosa di estremamente puro e semplice”.

IO SENTO I MORTI CHE PARLANO

Quando Matthew entrò nella stanza, ciò che vide era destinato a rimanergli impresso nella mente per il resto dei suoi giorni.
Aveva solo nove anni. Giù, nel sottoscala, sua madre insieme al padre e al fratello erano radunati, al buio, davanti alla tavola Ouija. Bastavano poche domande e un pò di concentrazione per attirare gli spiriti dei defunti e capirne segreti e richieste. Ma lui era troppo piccolo, avvicinarsi gli era vietato. Quel giorno, però, Matt non venne allontanato. Anzi, la famiglia lo invitò a sedersi, tra candele accese per creare l’atmosfera adeguata.
Mia madre era una medium e continua a praticare anche adesso”, spiega Matt con lo sguardo fermo. E, per un attimo, anche Dominic e Chris restano muti: c’è uno strano, immobile silenzio nell’aria. “Non mi sembrava una situazione di cui aver paura: nella mia famiglia era qualcosa di assolutamente normale. I morti parlano, punto. Rispondono alle domande che fai, se le poni in un certo modo. In seguito, ho provato anch’io a usare la tavola Ouija, ma ora non lo faccio più, no. Qualcosa di molto strano è successo anni fa...” Si ferma, sembra restio a continuare.
Dalla porta ci fanno segno che il tempo è terminato, che è ora di sistemare le attrezzature e tutto il resto prima di salire sul palco. Con un cenno del capo, Matt continua lo stesso. “Sì, è accaduto qualcosa di tremendo, ma non posso dirtelo. L’ho dimenticato. Ho dovuto dimenticarlo. Ho dovuto cancellare certe cose dalla testa. Ma se le ricordo, potrebbero tornare” E non andarsene, forse. Mai piu'. Un ricordo cancellato volutamente, che però preme per tornare. E Matt, che dice di non far uso di altre droghe, ammette di prendere ogni tanto dei funghi, di quelli che “Fino a qualche tempo fa, in posti come il Giappone, non erano nemmeno vietati”, per cercare di vedere al di là. “Io vedo i morti. Sento i morti che parlano”, racconta.
Un dono forse. O una maledizione. Proprio come la sua musica. Che sembra anch’essa venire da un altro mondo.


Mai detto che sto ragazzo stesse bene di testa... in fondo la genialità e la pazzia vanno a braccetto...
Comunque, nel caso qualcuno pensasse, con ottimismo, che questo riguradasse tempi passati, vorrei rassicurarvi. Qui potete leggere qualcosa di nuovo (4 settembre 2009). Ve lo riporto per comodità:

Matt Bellamy fa scorta di fagioli: "Presto saremo senza cibo"

Sarà la fine dell'estate. Sarà che le rockstar sono tutte un po' suonate. Oppure che l'emozione per l'uscita del nuovo disco, The resistance, prevista per la prossima settimana, si fa sentire di brutto. "Ho letto da qualche parte che nel giro di sette giorni il Regno Unito rimarrà senza olio", ha detto Matt Bellamy, leader dei Muse. "Altri sette giorni e saremo anche senza cibo".

Dopodichè, evidentemente sotto l'effetto di qualche droga oppure dopo un forte trauma, sembra che Bellamy si sia fiondato in un negozio di alimentari per fare scorta di fagioli. Nemmeno le attenzioni della sua fidanzata, l'italiana Gaia Polloni, psicologa di professione, sono riuscite a tranquillizzarlo.

"È italiana – ha spiegato Bellamy riferendosi alla girlfriend – loro hanno visto di tutto, hanno vissuto la caduta dell'Impero Romano, sono poco suscettibili. Noi invece siamo su un'isola, siamo molto più vulnerabili".



Ehhh... già... :P

E per quanto riguarda il lato geniale, un assaggino, tanto per gradire ^^:






Waiting for Muse - The Countdown: -11

POST UNDER CONSTRUCTION

Ci siamo quasi...

9 novembre 1989 Tear down the wall!

Per chi come me era davanti la tv a guardare lo storico momento in cui si è avviata la riunificazione di Berlino est e Berlino ovest








E per chi si è commosso guardando il muro cadere alla fine del mitico concerto dei Pink Floyd a Berlino nel 1990



E stasera approfitto dell'occasione per (ri)guardare The Wall, perchè ci sta di brutto *_* (anche se non c'entra nulla, ma vabbè, ogni occasione è buona... e il documentario su costruzione e caduta del muro di Berlino oggi l'ho già visto :P)

Waiting for Muse - The Countdown: -12

Ce la farò, ce la farò... io non dispero...

Waiting for Muse - The Countdown: -13

Sono in ritardo, fingiamo sia ancora il 7 di novembre anche se la mezzanotte ormai è passata da tre ore.
Non posso scrivere questo post finchè non sistemo quelli vecchi (non so di che canzoni parlerò nei post vecchi, quelli still under construction), quindi devo lasciare in sospeso anche questo. Domani spero di trovare il tempo per sistemare le cose. Oggi ho avuto un pò da fare in casa, e in più sono andata a spendere soldi (non molti) alla mostra scambio del cd usato e da collezione. Molti di più ne ho spesi stasera su ebay (ho paura solo a pensarci). Aspetto di ricevere i pacchetti prima di festeggiare, ma nel caso vada tutto bene mi sono aggiudicata delle chicche niente male a prezzi (presi singolarmente) accettabili.
Devo ancora scrivere un post per i Rise Against (devo ancora caricare tutti i video di questa settimana su YouTube, in effetti), ma ce la farò. Ho i miei tempi :P

Waiting for Muse - The Countdown: -14

C'era una volta, quindici anni fa, una band di sedicenni di nome Muse. Nel giro di qualche anno, sarebbero diventati uno tra i migliori gruppi al mondo. In quindici anni avrebbero pubblicato 5 album da studio e altri due album live. Avrebbero riempito Wembley e mandato al delirio i fan di tutto il mondo. Le loro canzoni sarebbero state usate per pubblicità e film, e il loro leader sarebbe stato venerato come un Dio della musica.
Ma è ancora il 1994, e i Muse partecipano ad una Battle of the Bands...









(le chiusure dei concerti sono rimaste uguali nel tempo XD - vedere per credere, basta il finale di Hullabaloo, Matt salta sopra a Chris nello stesso modo, solo che Chris poi se lo porta in giro... e il "cheers" era già lui :P)

PS: io ascoltavo i Nirvana, all'epoca... e pure loro mi sa X°°D belli grungettoni XD
PPSS: adoro i tipi che pogano davanti (pogano? uhm... saltellano? Insomma, gli invasati davanti =D)

Waiting for Muse - The Countdown: -15

Si prosegue con Origin of Simmetry. E' il momento del pezzo più famoso dell'album, il brano che ha portato i Muse sotto i riflettori del mondo intero, Plug in baby.
Un riff di chitarra memorabile, una voce splendida, una canzone semplice ma potente, ti fa davvero saltare, e ballare, e urlare il ritornello a squarciagola.

PLUG IN BABY (***)

I've exposed your lies, baby
The underneath is not big surprise
Now it's time for changing
And cleansing everything
To forget your love

My plug in baby
Crucifies my enemies
When I'm tired of giving
My plug in baby
In unbroken virgin realities
Is tired of living

Don't confuse
Baby you're gonna lose
Your own game
Change me
And replace the envying
To forget your love

My plug in baby
Crucifies my enemies
When I'm tired of giving
My plug in baby
In unbroken virgin realities
And tired of living
And I've seen your loving
Mine is gone

And I've been in trouble

PLUG IN BABY (***)

Ho scoperto le tue bugie, piccola
quello che c'è sotto non è una gran sorpresa
Adesso è tempo di cambiare
e fare pulizia di tutto
per dimenticare il tuo amore.

La mia plug in baby
crocifigge i miei nemici
quando sono stanco di dare
la mia plug in baby
in inviolate realtà vergini
è stanca di vivere.

Non ti confondere
piccola stai perdendo
il tuo gioco
cambiami
e rimpiazza l'invidia
per dimenticare il tuo amore.

La mia plug in baby
crocifigge i miei nemici
quando sono stanco di dare
La mia plug in baby
in inviolate realtà vergini
e stanchezza di vivere.
E ho visto il tuo amore
il mio se n'è andato
e ho avuto dei problemi.

(***) Plug in baby: ok, non è affatto facile da tradurre questa canzone, le frasi sono un pò contorte. Ho scelto di lasciare invariata "plug in baby" perchè non c'è un vero e proprio termine utilizzabile in italiano. Diciamo che potrebbe andarci vicino la mia piccola virtuale, ma non sarebbe azzeccato. Plug in è un vocabolo che si usa in linguaggio informatico o elettronico, tipo un addon, una specie di aggiunta informatica o elettronica, poi dipende dall'utilizzo (ad esempio, io uso Paint shop pro e ho installato dei plug in per avere degli effetti particolari; firefox ha molti plug in utilizzabili... insomma, non riuscirò mai a dare una definizione sensata, ma avete capito cosa intendo, spero ^^)(altro esempio al contrario: unplug è il contrario di plug in, e i concerti unplugged sono quelli in cui l'accompagnamento è fatto senza l'utilizzo di strumenti elettrici o amplificatori). Io direi che in questo caso si può parlare di una specie di figura di "bambola gonfiabile" robotica (come suggerito anche dal video del pezzo). In realtà, l'interpretazione va ricercata in un concetto un pochino più ampio, inteso come un oggetto senz'anima in cui ci si rifugia, come può essere ad esempio internet. Nell'insieme concettuale dell'album, Plug in baby rappresenta la paura della tecnologia, che si evolve più in fretta di quanto non facciamo noi esseri umani, e ci risucchia nelle sue spire. In particolare, è una critica verso internet, che dovrebbe permetterci di comunicare, ma in realtà ci isola dalle altre persone.
Una differente interpretazione vuole che la "plug in baby" in questione sia la chitarra di Matt, la rappresentazione della musica come sua difesa e rifugio dal mondo esterno (come lui stesso ha dichiarato più volte - non a proposito di questa canzone, intendo, a proposito del ruolo della musica nella sua vita).
In realtà, effettivamente nemmeno Matt sa di cosa parla precisamente la canzone, che è stata scritta quando la band aveva ingerito molti molti funghi allucinogeni (non so più dove quando o perchè, ma da qualche parte mi pare di avere sentito o letto che fuori da un festival c'era un campo di magi mushrooms e loro se li sono raccolti e sparati tutti, e in queste simpatiche condizioni hanno scritto parte dei pezzi di OOS. Ma non mi ricordo la fonte).
Addirittura, in una intervista a Sidney nel 2004 con James Matheison si è perfino dimenticato di cosa parlasse la canzone. Eccola trascritta (fonte: MuseWiki)

Fan: Umm, hi. This is going back a bit, but the song "Plug In Baby" - what is that about?
Matt: Ah, shit. (laughs)
Dom: You're on now.
Matt: Umm... (laughs) Uh, I can't remember now. (Dom and Chris laugh at Matt) Umm, what is it? I read- I read some book about like- uh, I don't know what it was. Something to do with, umm... co- like, uhh... bo-bots, kind of... dunno, can't remember anymore, hold on. What was it? My plug in baby, uhmm... I'm so- I'm sorry, I don't know. I can't remember. Sorry.
James: Was it about you, uh, travelling around the world, and you've got-?
Matt: It's- It's all random, it just comes out- I mean, it's random, I've got no idea what I'm singing about at all, sorry. It's just like- It's just kind of like, write a few chords and that, and then just... improvise a few words, and just hope it means something. It does mean something! Trust me. But I can't work it out myself. 'Cause I'm subjective, you see. So I can't actually quite work it out, that's for you lot to work out. (laughs)
James: It doesn't have anything to do with when you're travelling the globe and you have trouble, uh, finding powerpoints-
Matt: (laughs)
James: -that'll fit your walkman, or the like?
Dom: If you want it to be. (smiles)
James: Well, it is for me, then, I guess!
Dom: (nods and grins) Cool.

Ho cercato di tradurla, perchè mi fa schiattare:

Fan: ehm, salve. Andiamo un pò indietro, ma la canzone "Plug in baby"... di cosa parla?
Matt: ah, merda (ride)
Dom: sei in onda adesso
Matt: Uhm... (ride) Uh, non me lo ricordo adesso (Dom e Chris ridono) Uhm, cos'era? Ho letto - ho letto un qualche libro riguardo - uh, non so che cosa fosse. QUalcosa a che fare con, uhm... tipo, uhh, ro-robots, un qualcosa tipo... non lo so, non me lo ricordo più, porta pazienza. Cos'era? My plug in baby, uhmmm... Sono così... mi dispiace, non lo so. Non me lo ricordo. Mi dispiace.
James: Era riguardo te, uh, viaggiando attorno al mondo, e hai avuto...?"
Matt: E'... è tutto casuale, è semplicemente venuto fuori... voglio dire, è casuale, non ho per niente idea di cosa canto, mi dispiace. E' qualcosa tipo - E' qualcosa tipo lo scrivere alcuni accordi e quindi, e quindi solo... improvvisare un pò di parole, e poi sperare che vogliano dire qualcosa. Deve significare qualcosa! Fidatevi di me. Ma non riesco a lavorarci per farlo uscire da me. Perchè è soggettivo, vedi. Quindi adesso non posso farlo venire fuori, quindi per voi un sacco di lavoro da fare (ride) (credo di aver capito cosa volesse dire, ma non sono riuscita a trovare le parole giuste)
James: Non ha niente a che fare con il periodo in cui viaggiavi attraverso il globo e avevi problemi a trovare, uhm, punti di riferimento...
Matt: (ride)
James:... che entrassero nel tuo walkman, o qualcosa del genere?
Dom: se vuoi che sia così (sorride)
James: bè, è così per me, credo!
Dom: (annuisce e sorride) Fico.

Hanno detto anche:

Dom: "That song’s about putting emotion into something that has no soul - like a child’s teddy bear or a computer. And also what it would be like if we could genetically engineer puppies that never grow old." ("Questa canzone riguarda il mettere emozioni in qualcosa che non ha un'anima - come l'orsacchiotto di quando si è bambini o un computer. E anche come sarebbe se potessimo modificare geneticamente cuccioli che non diventerebbero mai vecchi") O_o eh?

Matt: "I think the chorus is probably referring to some kind of analogy of the touring lifestyle, of what it feels like being on stage playing or whatever it might be, but kind of saying that really, I'm prepared to pretty much sacrifice everything in my personal life for the sake of playing music." ("Credo che il ritornello si riferisca probabilmente ad una qualche analogia con la vita durante il tour, o come ci si sente a stare sul palco suonando o quello che è, ma tipo dicendo che in realtà, sono disposto a sacrificare tutta la mia vita privata per per amore della musica")

Comunque, Plug in baby doveva essere ri-registrata, su richiesta della Maverick, in occasione del tour promozionale di Origin of Simmetry. L'etichetta voleva che la band facesse una nuova versione, senza il falsetto di Matthew, giudicato troppo anti-commerciale. I Muse si sono rifiutati e hanno lasciato l'etichetta, così Origin of Simmetry e Plug in baby sono rimasti inediti negli USA, dove hanno ottenuto comunque un enorme successo di pubblico.

Non sono riuscita a trovare il video ufficiale da incorporare, potete guardarlo QUI
Ecco comunque una versione da studio in ottima qualità audio:


Di live ce n'è a tonnellate, dato che la fanno praticamente in tutti i concerti da millenni a questa parte, c'è solo l'imbarazzo della scelta.
Intanto, d'obbligo una early version del 99:



Poi, uhm, vediamo... Heineken Music Hall 9 ottobre 2001:


E più recente... bè, non può mancare Wembley 2007:


Tra poche ore, Rise Against all'Estragon... e io ho la febbre, cheppalle!!!

Sto veramente a pezzi, ho la febbre, mal di gola e mal di pancia. Domani probabilmente sarò un cadavere ambulante. Ma stasera si va a vedere i Rise Against, non ci penso nemmeno a starmene a casa. E' la terza volta che li vedo live, non voglio perdermi l'occasione. Poi secondo me a saltare in mezzo alla folla, la febbre passa. Oppure la Vale mi porterà a casa in braccio. Vedremo.



(il video di Ready to fall non riesco mai a guardarlo, ci sto male...)







Waiting for Muse - The Countdown: -16

Il post del countdown di oggi lo sfrutto per pubblicare qui sul blog una novità: è uscito ieri il video di Undisclosed Desires.
L'ho visto la prima volta e sono rimasta basita, avrei voluto andare a pestarli di persona. Poi l'ho visto altre due volte e ho capito che è volutamente una trashata anni '80 (almeno lo spero tanto, non posso credere che si prendessero davvero sul serio mentre lo giravano. Soprattutto Matt, quell'aria da truzzo ganzo non può essere vera), quindi adesso mi piace, mi diverte e mi ricorda vagamente il video di Plug in Baby. L'unica che voglio picchiare adesso è la tipa. Senza di lei il video sarebbe decisamente migliore. E poi non capisco una cosa: su che ritmo sta ballando? Perchè di certo non su quello della canzone... Interessante inquadratura del lato B di Dom (anche in questo caso, non mi è ancora chiaro dove stia andando in giro con la batteria. Forse in un altro posto, dove suonare una canzone migliore, hanno suggerito in un commento su YouTube XP). Devo ancora decidere se i passettini che mima Matt con il piede alla fine del video sono troppo oltre perchè li possa digerire, oppure se mi piacciono.
A voi

Non so se le orecchie smetteranno di fischiarmi...

ANTI-FLAG, Eastpak Antidote Tour, Alcatraz (Milano) 02/11/2009


Di certo prima o poi tornerò a sentire come una persona normale (dopo il concerto dei Misfits ci ho messo una settimana, e peggio non può essere), sempre se il concerto di domani sera non mi fotte definitvamente i timpani, al momento comunque ho un fischio intenso e continuo che mi fa compagnia ininterrottamente da ieri sera. La cosa non mi aiuta a concentrarmi, ma provo lo stesso a iniziare questo post, finchè ho il ricordo ancora fresco della giornata di ieri.
Purtroppo i video dovrò aggiungerli in un secondo momento, perchè devo ancora caricarli su YouTube e ci vuole molto più tempo di quello che ho prima di crollare addormentata, però vabbè ho le foto intanto ^^
Allora, vediamo un pò, da dove comincio? Uhmmm... bè, dall'inizio :P
Ieri mattina sveglia alle 9 e un quarto (in ritardo, ovviamente) e partenza per Milano intorno alle 10 e mezza. Per strada, abbiamo trovato (oltre al traffico del lunedì mattina) un perfetto 2 novembre padano: nebbia e pioggia, una orrenda luce grigia che nel giro di un'ora mi aveva già fatto venire gli occhi pesanti.

Due veloci soste in autogrill (veloci... vabbè, ognuno ha i suoi parametri di riferimento, giusto?)
e alle 3 e tre quarti abbiamo parcheggiato nei pressi dell'Alcatraz. E poi siamo rimaste lì in macchina ad ascoltare musica, nella paziente attesa che il cielo ascoltasse le nostre preghiere e rimandasse ad altro giorno il diluvio universale in corso.
Il cielo si è commosso, e dopo un'oretta effettivamente ha iniziato a piovere meno. Questo ci ha consentito di gironzolare per un pò nei dintorni (compresa toccata e fuga al supermercato, dove abbiamo vissuto un'esperienza piuttosto interessante, della quale però non parlerò qui ^^). Alle 18, appuntamento con Baol all'Agip di piazzale Maciachini, e poi tante chiacchiere fino all'apertura dei cancelli dell'Alcatraz.
Salutato Baol, Vale ed io siamo entrate e abbiamo scoperto di essere più o meno in venti. Ok che mancava un'ora all'inizio del concerto, però venti persone è comunque un pò pochino... vabbè. Approfitto per una sosta al merch e per scegliere accuratamente il posto a transenna.
Poi in lontananza vedo passare un tipo... andatura dinoccolata, uno slungagnone un pò ingobbito con i jeans skinny neri e una golfino da nonno, i capelli bicolore corti... "ma non è mica Chris#2?" mi chiedo

(il bassista degli Anti-Flag. Questo qua , per capirci)e quando vedo altri che scattano parto anch'io, lanciata con booklet e pennarello per andargli a chiedere l'autografo. Poi arrivo lì e boh, non mi sembra più lui, non so cosa mi è scattato nel cervello, ovvio che fosse lui... ma l'ultima volta aveva la cresta, e poi quel golfino mi ha tratta in inganno... boh, sono tornata sui miei passi dubbiosa e senza autografo. Mentre ci pensavo su, se n'è andato dietro le quinte e ciao ciao #2 -.-
Comunque, il primo gruppo ha iniziato a suonare. Non so chi fossero, erano dei ragazzi italiani e per i miei gusti facevano troppo casino e non so come avessero regolato i microfoni, ma non si capiva una mazza nè quando il cantante urlava, e vabbè, ma nemmeno quando parlava. Non sono neanche riuscita a capire se cantavano in italiano o in inglese. Non era punk rock, comunque, e con il resto dei gruppi (quelli veri) non ci azzeccavano una cippa di niente.
Grazie a Dio dopo pochi pezzi se ne sono andati, e hanno lasciato il palco al vero Eastpak Antidote Tour. Premetto che io dei gruppi che hanno suonato conoscevo solo gli Anti-Flag, per cui non posso dare alcun giudizio artistico sugli altri gruppi.
I primi ad esibirsi sono stati i The Ghost of a Thousand, questi qui

cacchio, mi sono piaciuti! Il cantante sembrava il cugino di Richie Cunningam (o il figlio di Orazio di CSI Miami, a scelta), gironzolava per il palco con l'aspetto di un nerd (occhialetti enormi compresi) mentre preparavano le attrezzature, poi ha preso in mano il microfono e si è trasformato in una cosa folle che sprizzava energia da tutti i pori. Si muoveva più di un furetto, lanciandosi tra la gente e buttandosi in mezzo al pogo. Mi procurerò qualcosa, voglio ascoltarli un pò meglio.
Dopo di loro, è toccato ai Four Year Strong, che boh, non mi hanno colpito più di tanto, ma magari poi sentendo un disco mi piacciono.
Dopo sono saliti sul palco gli Alexisonfire. Praticamente tutto il pubblico era lì per loro, mi sono vergognata un pò di non conoscerli, rimedierò al più presto. Sono questi qui

Il video è davvero carino ^^
Vorrei dire che ho delle foto, ma le tre che ho fatto sono venute mosse, quindi nisba. Posterò i video, quelli li ho. Comunque, voglio adottare il loro bassista, Chris Steel (mi sa che se avrò mai un figlio lo chiamerò Chris, voglio vedere se pure lui farà il bassista. C'è una rivendita di bassisti di nome Chris in giro...). Lo voglio in miniatura, da mettere sul comò, così quando passo di lì mi produce bava e mi fa gli occhi da pazzo a comando.
Comunque, andati anche gli Alexisonfire, finalmente è arrivata l'ora degli headliner (nelle loro intenzioni, almeno, visto che fan degli Anti-Flag saremo stati nemmeno un centinaio...).
Alcune foto di rito durante la preparazione del palco e il check





Poi sono saliti ed è stato puro delirio. Ho fatto un'infinità di video (19 mi pare), ma sono tutti di breve durata e "saltellanti" perchè mi era impossibile stare ferma. Erano carichissimi, esattamente come me li ricordavo. Hanno fatto un sacco di brani (almeno 5 in più rispetto alla scaletta che ho fotografato, e moltissimi dagli album vecchi - le loro pietre miliari, non potevano mancare), tra i quali una fantastica cover di "Shoul I stay or should I go" dei Clash cantata da Chris #2 (d'altronde, se vogliamo una voce veramente punk è a lui che ci si deve affidare, con tutto il bene che voglio a Justin Sane -e da ieri sera gliene voglio anche di più- non screamma da Dio come #2). Sono stati fantastici, davvero. Un sacco di discorsi di #2 tra una canzone e l'altra (chiaro, semplice da capire anche per noi polentoni italiani che mastichiamo poco inglese), e Justin che ad un certo punto si è portato una tizia sul palco perchè aveva perso il cellulare, e allora ha chiesto a microfono se qualcuno lo aveva trovato :P
Comunque, ho cantato fino a lacerarmi la gola (non ho avuto più saliva per ore, dopo) e ho saltato per tutto il tempo. Devo averci messo veramente tanto impegno, perchè dal palco Justin mi ha dato la sua approvazione (ha fatto sìsì con la testa) e mi ha strizzato l'occhio XD (che culo, mi ha beccato credo nell'unica canzone di cui so davvero tutte le parole, una per una :P)
Dopo lo show, Justin è rimasto a disposizione (oltre le transenne) dei fan (cioè noi quattro gatti), per fare due chiacchiere, foto e autografi.
Tutta contenta, sono andata a prendermi il mio autografo

Poi ho tentato anche di farmi una foto. Già, come se io no fossi abituata a collezionare figure di merda con i musicisti (questa si aggiunge a Frank Iero dei My Chemical Romance che mi prende per il culo e a wiL Francis degli Aiden che mi "scanta" -.-), ci mettiamo in posa cheek to cheek per autoscattarci una foto stile "ragazza maispeis", e riesco a manomettere la chiusura delle batterie della macchina fotografica, così lei logicamente non ne vuol sapere di funzionare. Mi scuso, lascio Justin agli altri, e io rimetto tutto a posto. Tutta contenta (reprise), gli chiedo se possiamo riprovare, e ci rimettiamo in posa e provo a scattare. Attendiamo, attendiamo... niente da fare. Imbarazzata, gli chiedo scusa di nuovo. Mi ritiro nel mio angolo, controllo cosa c'è che non va e la macchina mi dice che ha la memoria piena. Ok, allora visto che devo fare una foto, cancello una foto. Il messaggio di memoria piena sparisce e torno da Justin. "La terza volta sarà quella buona" gli dico (o almeno spero di avergli detto così, nel mio inglese maccheronico). Cheek to cheek again, aspettiamo, aspettiamo, niente da fare. La macchina dice di nuovo memoria piena. A sto punto mi pare di avere abusato abbastanza della pazienza di questo disgraziato (c'è stato un coretto di compatimento quando alla terza volta la macchina non ha funzionato, lui + i fan lì intorno -.-), quindi me ne sgattaiolo via. Vado a recuperare la Vale, che poveretta avevo abbandonata a se stessa, e lei mi accoglie mettendomi in mano il plettro di Chris Head
(il chitarrista, quello davanti al quale mi ero scelta appositamente la posizione strategica alla transenna. Che ci posso fare, ha un suo fascino... sarà perchè non parla mai...o sarà perchè io ho una passione per niente segreta ma molto viscerale per i chitarristi).

Avrei voluto sposarla, ma invece l'ho costretta a mettere mano alla sua macchina fotografica e a seguirmi da Justin. Ho saltellato fino da lui e gli ho detto "Ne ho trovata una che funziona!" ("speriamo" ho pensato io. "Ancora questa pazza" ha pensato lui"), e così per la quarta volta in posa. Aspettiamo, aspettiamo... poi la Vale scatta e porca boia dopo tutta questa fatica per colpa del flash sono venuta con gli occhi chiusi -.-



Vabbè, non importa, mi interessava avere il cimelio :P
Comunque, a questo punto il bottino era già ricco (bastava il plettro per dargli già un valore enorme!). Ma ho voluto fare l'en plein. Con in mano il plettro di Chris Head e autografo e foto di Justin Sane, potevo andarmene senza qualcosa di Chris #2? Certo che no!
Abbiamo aspettato fuori al freddo fino all'una (l'una era il limite massimo che mi ero posta), e finalmente sono usciti prima Chris Head (che però è corso sul bus parlando al cellulare, o lo sgambettavo o lo lasciavo andare. Non ho fatto in tempo a sgambettarlo) e poi Chris #2.
#2 è stato davvero simpatico. Oltre a noi, c'erano un paio di gruppetti di ragazzi più altra gente sparsa che stava aspettando la loro uscita, c'è stato un passamano di pennarelli e di macchine fotografiche, e anch'io ho avuto il mio autografo (sul booklet di "For blood and empire", il mio album preferito *_* - oddio, non sono convinta che sia un autografo, per me è uno scarabocchio... vabbè, tanto è per ricordo :P)


e la mia foto (stavolta decente, grazie al cielo! XD):



Più soddisfatta che mai (il batterista, Pat Thetic, non l'ho mai più visto, però si è fatto un giro di high five a tutti a fine concerto, quindi stiamo a posto ^_^), abbiamo recuperato la macchina e poi via, a casa della Vale (con unica breve sosta in Autogrill per ristorarci un pochino).

E domani Rise Against *____*