Waiting for Muse - The Countdown: -19

Visto che l'argomento è Origin of Simmetry, prima di cominciare con i brani ne approfitto per postare una intervista che ho trovato ravanando tra le vecchie riviste di musica. E' il numero 38 di Rock Sound, datato giugno 2001. A pagina 33 c'è una bella pubblicità che annuncia l'uscita di Origin of Simmetry per il 20 giugno, e a pagina 20 una bella intervista con i tre ragazzuoli del Devon.
Voilà ^_^

MUSE - SPACEMEN TRIO
Atteso ritorno per il giovane trio inglese con un brillante secondo album che conferma il talento del leader Matthew Bellamy, autore e compositore di tutte le canzoni. Dopo il frastornante esordio con "Showbiz", i Muse colpiscono ora con "Origin of Simmetry", un disco potente e ricco di sfumature, che sicuramente accrescerà ulteriormente la loro notorietà.

Partiamo subito dal titolo molto poetico del nuovo disco, "Origin of Simmetry". Ha un significato particolare?

Matthew Bellamy: Credo che ognuno di noi potrebbe darti una spiegazione diversa, una sua versione. In questo disco c'è una grande varietà a livello di sonorità e il titolo corrisponde bene a quello che puoi trovare nelle canzoni. La simmetria è alla base dell'equilibrio delle cose, dell'universo intero. Il titolo l'ho preso da un libro di geometria che ho letto che spiega appunto le dimensioni dell'universo attraverso le leggi della natura e alcune regole della fisica. Ti permette di considerare l'uomo come una versione ridotta dell'universo e quindi di trovare una simmetria tra l'evoluzione dell'uno e dell'altro. Questo libro afferma che l'origine della simmetria è la risposta a molti interrogativi. L'evoluzione dell'uomo trova una risposta nella scienza. Sono cose alle quali penso spesso, quando sono da solo.

C'e simmetria anche nei Muse?

M.B.: La musica è realizzata in modo incosciente dal suo creatore. E' una cosa del tutto naturale e per questo anche molto affascinante. Ma un matematico può analizzare tutta una serie di note, ripetute una dietro l'altra... E questo crea una melodia, dei suoni. Ma sono i nostri cervelli a tradurne la bellezza, nonostante la loro complessità.

Avete mai pensato al motivo per il quale fate i musicisti?

M.B.: Perchè si tratta dell'unica cosa per la quale ho sempre provato attrazione. Non ho l'impressione di non fare nulla della mia vita, anzi credo che quello che faccio sia ancora più importante della mia stessa vita. L'idea di potere fare qualcosa che rimarrà e che può trovare un senso agli occhi della gente mi è molto cara. E poi ci permette di passare degli ottimi momenti e di viaggiare, cosa che ho sempre voluto fare.

Nelle vostre canzoni c'è un certo lirismo che non può non ricordare i Queen

M.B.: (ride) Mia madre era una grande fan dei Queen. Io invece non lo sono mai stato. Ma probabilmente mi avrà fatto ascoltare dei dischi dei Queen quando ero piccolo. Freddy Mercury era molto influenzato dall'opera. Sono invece molto interessato agli aspetti più complessi della musica classica. Ma è chiaro che questa influenza genera in noi qualcosa di diverso. Direi che facciamo del rock moderno. Dell'evorock (ride).

IDEE CHIARE

Il disco è stato realizzato da due produttori. Così facendo non avevate paura di far perdere un pò della sua unità alla vostra musica?

Dominic Howard: Abbiamo lavorato con David Bottrill e con John Leckie in due periodi diversi. Abbiamo incontrato David in un pub di Londra e chiacchierando con lui, ci siamo resi conto che aveva in precedenza lavorato con gruppi diversissimi tra di loro, dai dEUS ai Tool. La prima cosa che abbiamo registrato insieme a lui è stato "Plug in baby". Era una prova e vedendo che il risultato era comunque ottimo, abbiamo deciso di registrare altri cinque pezzi. Poi è dovuto partire per gli Stati Uniti per lavorare con i Tool. Per rispondere alla tua domanda: siamo noi tre a dare unità alla nostra musica. Il produttore gli da solo un certo rilievo.

Christopher Wolstenholme: Anche il primo album era stato comunque prodotto da due persone, John Leckie e Paul Reeve. John ci ha aiutato molto a fare di "Showbiz" un "vero album", a renderlo coerente. Anche questa volta abbiamo fato la stessa cosa. Abbiamo cercato nuove idee con un produttore diverso e poi John Leckie ha finito il lavoro.

La registrazione di "Origin of Simmetry" è stata in qualche modo diversa da quella di "Showbiz"?

M.B.: Sì, questa volta abbiamo registrato "live" la maggior parte della canzone, ovvero suonando tutti e tre insieme. L'ultima volta avevamo invece fatto tutto separatamente. Suoniamo meglio quando lo facciamo insieme e volevamo fare uscire tutta la forza di questo trio. Un brano come "Plug in baby" è in questo caso abbastanza esplicito: ci sono solo una chitarra, un basso e una batteria. Nient'altro, solo tre persone che suonano insieme. Si tratta di un brano diretto ed efficace allo stesso tempo.

D.H.: Anche le canzoni sono parecchio diverse rispetto a quelle di "Showbiz". Alcune sono veramente heavy, molto rock, altre invece presentano solo delle tastiere oppure il solo piano con basso e batteria e niente chitarra. E' per noi una grossa novità.

M.B.: Ci sono su questo disco delle canzoni che sono forse le più le più heavy che abbiamo mai registrato. Mi piacciono i Deftones proprio per la capacità che ha Chino Moreno di cantare su delle note molto dure. "White pony" è davvero un disco sorprendente. Devo aggiungere che questa volta avevamo le idee molto chiare e sapevamo cosa volevamo ottenere ancora prima di entrare in studio. E questo ci ha alla fine permesso di lavorare bene e senza perdere troppo tempo. Infatti, siamo stati abbastanza veloci nel realizzare questo disco.

Dove avete trovato il tempo per scrivere le nuove canzoni, visto che siete stati praticamente sempre in tour negli ultimi due anni?

M.B.: Non ho bisogno di molto tempo per scrivere le nostre canzoni. E' un processo creativo abbastanza spontaneo. Scrivo in continuazione, accumulo idee, riff, frammenti di testi che poi piano piano vengono elaborati fino a prendere la forma di una canzone. Soltanto quattro delle nuove canzoni sono state scritte mentre eravamo in tour e sono anche le più crude. Il resto è stato fatto in due mesi circa e sono al contrario i brani più elaborati.

D.H.: Riusciamo sempre a trovare il tempo per provare qualche pezzo nuovo anche quando siamo in giro a fare concerti. Ad esempio abbiamo suonato varie volte dal vivo canzoni del nuovo album come "Plug in baby" e "New born". Abbiamo anche suonato una cover di Nina Simone, "Feeling good", che finirà probabilmente su uno dei nostri prossimi singoli.

LA PERFEZIONE DEL TRIO

Matthew, prima parlavi della forza del trio. Non avete mai pensato di allargare la formazione? Anche perchè in questo disco suoni spesso le tastiere...

M.B.: Per noi la formazione a tre elementi è decisamente la situazione più confortevole. Siamo sempre stati un trio. Ci siamo resi conto che in questi ultimi anni siamo veramente cresciuti e questo è dovuto anche al nostro tipo di formazione. In tre devi lavorare di più, anche perchè dal vivo non abbiamo un chitarrista o un tastierista nascosti che ci aiutano. Sono in molti a farlo, sai (ride). [PS mio: anche loro lo fanno, da Black Hole and Revelation :P c'è da dire che vale solo per i live]

D.H.: E sul palco c'è anche più spazio per ognuno di noi. Non riesco proprio a vedere con quattro o cinque elementi. In tre tutto funziona a meraviglia, quindi perchè cambiare?

M.B.: Se ci penso, molte delle nostre band preferite erano dei trio: Cream, Jimi Hendrix Experience, Nirvana, Police... Credo che nel trio i rapporti funzionano meglio e tutto viene gestito con più facilità.

Dal vivo riuscite sempre a sprigionare una grinta incredibile. Volevate forse ricreare quell'atmosfera registrando in presa diretta il nuovo album?

M.B.: Sì, è anche per questo motivo. La gente che veniva a vederci suonare dal vivo si rendeva conto che eravamo diversi rispetti al disco. Abbiamo voluto riprodurre la nostra grinta "live" piuttosto che caricare le canzoni con molte sovraincisioni. Solo il palco ti fa veramente capire quanto vale un gruppo, quando vedi i suoi componenti suonare insieme. E credimi, non è stato affatto facile mantenere questa energia per tutto il tempo della registrazione. E' stato questo lo sforzo maggiore rispetto a "Showbiz".

Come giudichi quel disco ora?

M.B.: "Showbiz" era il lavoro di una band che stava ancora cercando la propria identità, che invece viene esposta con il secondo disco. "Origin of Simmetry" mostra infatti un gruppo più cosciente delle proprie capacità e delle proprie ambizioni.

E' stato questo l'approccio con il quale avete registrato il nuovo disco?

M.B.: Per quanto mi riguarda, ero molto rilassato e ottimista, e più ubriaco anche. C'era decisamente più alcool in giro questa volta (ride).

C.W.: Abbiamo suonato talmente tanto in giro che ci siamo abituati a bere (ridono). Ma è vero che eravamo molto più tranquilli per questo disco. Sapevamo chi eravamo e cosa volevamo.

M.B.: Se invece alludevi ad eventuali pressioni create dal successo del nostro primo disco, non le abbiamo avvertite affatto. D'altronde, non penso che il successo di "Showbiz" sia stato così folgorante. Per questo nuovo disco abbiamo solo scritto delle canzoni che ci sarebbe piaciuto suonare dal vivo. Non ci siamo mai chiesti se questi brani sarebbero stati accolti bene dai nostri fan.

EVOLUZIONE NELLO SPAZIO

Se dovessi paragonare "Origin of Simmetry" ad un'opera già esistente, quale sarebbe?

M.B.: Fammi pensare un attimo... "2001: Odissea nello Spazio". Mi piace questo tipo di fantascienza che si ricollega molto alla realtà: uomini che evolvono nello spazio interrogandosi su sé stessi, sulla loro evoluzione e sull'interpretazione che il loro cervello dà alle cose che li circondano e alle quali li confrontano le loro vite.

Ti ritieni influenzato dai libri che leggi e dai film che vedi?

M.B.: Dal punto di vista dalla percezione dell'opera nel suo insieme, sì. Dal punto di vista della musica, non tanto direi.

I testi che scrivi danno origine ad alcune discussioni tra di voi?

M.B.: Per niente. Quando scrivo, avviene in modo automatico. Solo in un secondo tempo trovo un senso in quelle parole e solo più tardi, eventualmente, ne parlo con gli altri. Molti vedono questo gruppo come una cosa mia, personale, solo per il fatto che sono l'unico compositore della band. Il loro apporto alla musica dei Muse è da sempre la loro conoscenza del proprio strumento, il loro talento e la loro sensibilità come musicisti. Senza di loro i Muse non sarebbero gli stessi. Anzi, non esisterebbero affatto. Siamo amici d'infanzia e il gruppo esiste ormai da sette anni, tra di noi c'è una vera fratellanza. Assieme abbiamo vissuto i momenti migliori della nostra vita, mentre le difficoltà incontrate ci hanno sempre rafforzati.

Con il successo dei Muse avete forse perso il controllo di alcune cose?

M.B.: Non lo so, ma non credo. Gli obblighi che possiamo avere rimangono pur sempre di ordine professionale. Come ad esempio avere una brutta influenza prima i iniziare una serie di concerti già sold-out. Sono il tipo di problemi che ti fanno capire già in partenza che non potrai fare nulla di valido. Non puoi nemmeno permetterti di tornare indietro, devi suonare e basta. Dal punto di vista psicologico, è abbastanza dura.


Bene, spero che qualcuno si prenda dieci minuti per leggerla davvero, perchè ci ho messo una vita a ribatterla tutta XP

Comunque, bando alle ciance, e partiamo con le due botte pazzesche che aprono il disco, New Born e Bliss.
New Born rappresenta un perfetto "ponte" dalla sognante era Showbiz all'era rocker di Origin of Simmetry. L'inizio dolcissimo a pianoforte riporta all'apertura di Sunburn. La voce di Matt apre l'album con un sussurro cullante, ma poi un momento di sospensione, e un riff di chitarra distorta e impazzita ti fa capire subito che è tutto diverso da prima, e il basso potente unito alla batteria in crescendo ti esplode nella testa, proiettandoti di prepotenza in uno dei dischi più belli del secolo.
Ne parla Matt nell'intervista al programma Inside Trax di Kerrang del 2005, già citato un paio di post fa "It had an interesting beginning, it was kind of, it was kind of, the reason I put that piano bit at the start was to try and reflect the beginning of the first album, but to show that it was gonna go into a much more rocky direction by sort of cutting off the piano bit half way through and sort of just going into a kind of, riff you know, that kind of thing. It was a kind of surprise you know, really a surprise element. Um, but I don't really seem, I'm sure Dire Straits have done that haven't they, with their Money for Nothing, keyboards at the start and then the riff comes in. To me it didn't seem like anything completely like, groundbreaking you know, but it was, it was something I thought was you know, was alright. " (fonte: Muse Wiki)

NEW BORN

Link it to the world
Link it to yourself
Stretch it like a birth squeeze
The love for what you hide
The bitterness inside
Is growing like the new born
When you’ve seen, seen
Too much, too young, young
Soulless is everywhere

Hopeless time to roam
The distance to your home
Fades away to nowhere
How much are you worth
You can’t come down to earth
You're swelling up, you’re unstoppable

’cause you’ve seen, seen
Too much, too young, young
Soulless is everywhere

Destroy the spineless
Show me it’s real
Wasting our last chance
To come away
Just break the silence
’Cause I’m drifting away
Away from you

Link it to the world
Link it to yourself
Stretch it like it’s a birth squeeze
And the love for what you hide
And the bitterness inside
Is growing like the new born

When you’ve seen, seen
Too much, too young, young
Soulless is everywhere

Destroy the spineless
Show me it’s real
Wasting their last chance
To come away


NUOVO NATO (o NUOVA NASCITA)

Collegalo al mondo
collegalo a te stesso
tendilo come una contrazione di nascita
L'amore per quello che nascondi
l'amarezza dentro
cresce come un nuovo nato.
Quando hai visto, visto
troppo, troppo giovane, giovane
I senz'anima sono ovunque

Tempi senza speranza per vagare
la distanza dalla tua casa
sfuma verso il nulla
Quanto vali?
Non puoi ricadere sulla terra
ti stai gonfiando, sei inarrestabile.

Perchè hai visto, visto
troppo, troppo giovane, giovane
i senz'anima sono ovunque.

Distruggi gli smidollati
mostrami che è reale
sprecando la nostra ultima possibilità
per venire via
Solo, spezza il silenzio
perchè mi sto allontanando
da te

Collegalo al mondo
collegalo a te stesso
tendilo come una contrazione di nascita
E l'amore per quello che nascondi
e l'amarezza dentro
cresce come un nuovo nato.

Quando hai visto, visto
troppo, troppo giovane, giovane
I senz'anima sono ovunque

Distruggi gli smidollati
mostrami che è reale
sprecando la loro ultima possibilità
per venire via.

Allora, allora... io lo so qual'è il meaning di questa canzone, quello ufficiale intendo... però non lo so, leggendola, piazzandola nel periodo in cui è stata scritta, periodo di tour intenso lontano da casa, periodo in cui il successo inizia a farsi sentire per la prima volta, mah... non riesco a non vederla come riferita alla propria esperienza personale. Nel momento in cui leggo versi come "Hopeless time to roam/The distance to your home/Fades away to nowhere/How much are you worth/You can’t come down to earth/You're swelling up, you’re unstoppable - Tempi senza speranza per vagare/la distanza dalla tua casa/sfuma verso il nulla/Quanto vali?/Non puoi ricadere sulla terra/ti stai gonfiando, sei inarrestabile."

Lo so che Matt ha detto che la canzone parla della paura della tecnologia, ma andiamo, nemmeno lui sa per davvero di cosa parlano le sue canzoni, quando le scrive è sotto l'effetto dei suoi amati "magic mushrooms" per cui il fatto che successivamente dia un'interpretazione di un certo tipo non ne esclude altre =) Anzi, da quanto ne so preferisce che ognuno ritrovi la propria interpretazione nei testi che scrive, piuttosto che darne una univoca per tutti quanti, quindi la posso vedere come mi pare :P
Diciamo che, secondo la sua personale interpretazione, la canzone presenta una realtà molto simile a quella di Matrix "It's about a semi-fear of the evolution of technology, and how in reality it's destroying all humanity. My fear is that we can't control it because it's moving faster than we are, so the songs setting myself in a location in the future where the body is no longer important and everyone's plugged into a network. The opening line is 'link it to the world', so it's connecting yourself on a worldwide scale and being born into another reality."
Questo chiaramente si sposa benissimo con il tema dell'album, per cui come prima interpretazione è più che sensata. Ma rimango aggrappata al significato secondario, quello più personale. L'essere sbattuti nel mondo (come se dovessi nascere di nuovo) e il dover crescere in fretta (sei troppo giovane ma hai già visto troppo), il dover confrontarsi con la gentaglia che incontri ogni giorno (i senz'anima sono ovunque) e alla fine (rimanendo anche su un tema già caro in Showbiz) il compromesso tra quello che sei e quello che mostri al mondo (l'amore per quello che nascondi e l'amarezza che cresce dentro).
Comunque, rimanendo nell'interpretazione futuristica, è ovvio che i senz'anima dappertutto sono i computer. Matt dice che in un futuro (lontano?) i nostri corpi saranno inutili, per cui diverremo esseri fatti di sola mente, e saremo tutti collegati ("link it to the world, link it to yourself") ad una grande rete che presumibilmente ci controllerà.
Vabbè (ho letto anche interpretazioni diverse, c'è chi dice parli di una vera gravidanza con opzione aborto), comunque è un pezzo eccezionale, fisso nella loro setlist da ormai 8 anni. E dal vivo è molto meglio che sul disco.

Intanto, ecco il video ufficiale:


Per quanto riguarda i live, c'è solo l'imbarazzo della scelta, sono uno più bello dell'altro. Andiamo a prenderne uno vecchio, intanto. 15 aprile 2001 Dusseldorf, Philipshalle, Osterrocknacht Festival:



E poi il KROQ 2004, perchè contiene uno degli assoli migliori (mi fa impazzire):


E per finire, quello che loro hanno considerato forse il miglior concerto della loro carriera (e il più tragico. Un'ora dopo la fine di questo concerto, il padre di Dom è morto e i Muse hanno rischiato di sciogliersi). Di sicuro, una performance stupenda, con l'altro miglior assolo live di New Born. Glastonbury, 2004



Per amore di completezza, i 10 migliori assoli live da New Born:



Uhm... il post mi sembra già abbastanza lungo, di Bliss parlerò nel prossimo, che è meglio :P

1 commento:

Baol ha detto...

Avete scelto una giornata meravigliosa per venire a Milano...

O______o